LA VOCE ARANCIONE. Il Blog di Matteo Cazzulani

Guerra del Gas: Russia e Turchia ancora divise sul Turkish Stream

Posted in Guerra del gas by matteocazzulani on March 21, 2016

Il monopolista statale russo del gas Gazprom cerca di riattivare il gasdotto per incrementare la dipendenza dell’Unione Europea dalle risorse energetiche russe. Mentre Grecia e Bulgaria guardano a Mosca, Georgia e Ucraina sono più interessate all’intesa di Ankara con l’Azerbaijan



Varsavia – La quiete prima e dopo la tempesta sembra trasparire dalla richiesta del monopolista statale russo del gas, Gazprom, di riallacciare i rapporti con la Turchia per avviare la realizzazione del Turkish Stream: gasdotto che la Russia ha progettato per incrementare la dipendenza dell’Europa dalle forniture di gas di Mosca. 

Nella giornata di venerdì, 18 Marzo, Gazprom, come riportato dall’agenzia RIA Novosti, ha posto la ripresa delle relazioni tra Russia e Turchia come condizione essenziale per riattivare il Turkish Stream che, secondo i progetti, dovrebbe veicolare in Europa 63 miliardi di metri cubi di gas all’anno dal territorio russo a quello turco -e successivamente alla Grecia- attraverso il fondale del Mar Nero.

Come ricordato da Gazprom, il Turkish Stream rappresenta la riedizione del Southstream. Questo gasdotto, progettato sempre dal monopolista russo per incrementare la dipendenza dell’Europa dal gas di Mosca inviando 63 Miliardi di metri cubi di gas all’anno dalla Russia all’Austria, è stato congelato dalla Commissione Europea perché non conforme al Terzo Pacchetto Energetico UE.

Oltre allo stop da parte della Commissione Europea, che ha già dichiarato che anche il Turkish Stream deve osservare il Pacchetto anti-monopolio che regola il mercato UE dell’energia, Gazprom ha incassato una risposta tiepida da parte della Turchia in merito al progetto.

Prima di essere congelato dalla Russia in seguito all’abbattimento del velivolo militare russo sconfinato in territorio turco durante le operazioni belliche in Siria lo scorso 24 Novembre, Ankara ha dato il nulla osta solamente alla costruzione di un tratto del Turkish Stream, e non due come, invece, richiesto da Gazprom.

A motivare l’opposizione della Turchia al Turkish Stream è, in primo luogo, la volontà di Ankara di non incrementare la dipendenza energetica da un paese, la Russia, che in seguito all’annessione della Crimea ha messo a repentaglio gli interessi turchi nello scacchiere del Mar Nero.

In secondo luogo, alla Turchia risulta più conveniente investire nella partnership energetica con l’Azerbaijan finalizzata alla realizzazione di progetti energetici miranti anche alla diversificazione delle forniture di gas dell’Unione Europea. 

Come dichiarato in una nota dal Ministero dell’Energia turco, Ankara ha espresso la volontà di accelerare i lavori per la realizzazione del Gasdotto Trans Anatolico -TANAP- un’infrastruttura, compartecipata dal colosso nazionale azero SOCAR e dalla compagnia turca Botas, concepita per veicolare un massimale di 30 miliardi di metri cubi di gas dall’Azerbaijan all’Unione Europea attraverso la Turchia.

La TANAP sarà collegata al Gasdotto Trans Adriatico -TAP- infrastruttura deputata al trasporto del gas azero dalla Turchia all’Italia attraverso Grecia ed Albania. La TAP è stata inserita dalla Commissione Europea, assieme a una serie di rigassificatori in Polonia, Lituania, Estonia, Germania, Croazia e Finlandia, tra i progetti di interesse strategico dell’UE.


Dal punto di vista turco, la partnership con l’Azerbaijan mediante la TANAP rappresenta un punto di forza per potere creare un’intesa energetica composta da Paesi la cui sicurezza energetica è messa a serio repentaglio dalla condotta di Gazprom nel Mondo ex-sovietico, come Georgia ed Ucraina.

Nei confronti di Georgia e Ucraina, Gazprom infatti ha applicato incrementi di tariffario sistematici ogni qual volta a Tbilisi e Kyiv veniva insediato un Governo filo-Europeo: così, ad esempio, è avvenuto nel 2006 nei confronti dell’Amministrazione del Presidente georgiano Mikheil Saakashvili e nel 2009 nei confronti dell’Esecutivo ucraino di Yulia Tymoshenko.

Non a caso, negli ultimi anni dell’Amministrazione Saakashvili la Georgia ha incrementato la cooperazione energetica con l’Azerbaijan, mentre, di recente, il Presidente ucraino, Petro Poroshenko, ha messo a disposizione il sistema infrastrutturale energetico ucraino per veicolare il gas dell’Azerbaijan in Unione Europea in caso di ostruzionismo da parte della Grecia.

Proprio la Grecia, secondo il punto di vista russo, rappresenta una pedina importante che può rovinare il progetto della Commissione Europea di diversificazione delle forniture di gas per il mercato UE.


L’Europa resiste a Gazprom

La Grecia, il cui Premier, Alexis Tsipras, intrattiene un rapporto di stretta alleanza con Mosca, sostiene sia la TAP che il Turkish Stream e, assieme alla Bulgaria -altro Paese dell’UE che sostiene sia il Gasdotto Trans Adriatico che quello turco- è uno dei Paesi più inclini a rafforzare la cooperazione energetica con la Russia.

Così, Atene e Sofia sono due alleati dei quali Mosca potrebbe avvalersi per rompere il sodalizio energetico tra Unione Europea e Turchia e mantenere una posizione di egemonia nel mercato energetico UE.

Per ora, a frenare il progetto della Russia resta tuttavia la posizione ferma del Vicepresidente della Commissione Europea, Maroš Ševčovič.

Come riportato dall’agenzia Trend, Ševčovič, che presso la Commissione Europea ha la delega alla realizzazione dell’Unione Energetica Europea, nalla giornata di venerdì, 18 Marzo, ha sottolineato come TANAP e TAP siano progetti moderni dei quali l’Europa ha bisogno per garantire sia la proroga sicurezza energetica che quella nazionale. 

Matteo Cazzulani

Analista Politico dell’Europa Centro Orientale

@MatteoCazzulani

ANCHE L’EIA SUPPORTA LA TAP

Posted in Guerra del gas by matteocazzulani on September 13, 2013

Il Dipartimento all’Energia degli Stati Uniti d’America favorevole alla costruzione del Gasdotto Trans Adriatico per veicolare gas dall’Azerbaijan in Europa. La politica energetica europea di Obama sempre a favore dello shale

Una risorsa energetica per la sicurezza dell’Europa e dell’Occidente. Nella giornata di mercoledì, 11 Settembre, il Dipartimento all’Energia Degli Stati Uniti d’America ha evidenziato l’importanza dell’Azerbaijan come Paese fornitore di gas per l’Unione Europea.

Come riportato dall’autorevole UPI, il Dipartimento USA ha ritenuto che i 35 Trilioni di piedi cubi di gas presenti in Azerbaijan consentono la realizzazione ed il funzionamento del Gasdotto Trans Anatolico -TANAP- e del Gasdotto Trans Adriatico -TAP.

Nello specifico, il Dipartimento all’Energia statunitense sostiene la realizzazione delle due infrastrutture, poiché esse consentono all’UE di diversificare gli approvvigionamenti di gas dalle sole forniture di Russia ed Algeria, che ad oggi soddisfano la maggior parte delle importazioni di oro blu del Vecchio Continente.

Quella della EIA è la prima posizione ufficiale presa dall’Amministrazione statunitense del Presidente democratico, Barack Obama, in merito alle questioni di politica energetica in Europa, dopo che l’Azerbaijan ha scelto la TAP come unico gasdotto deputato al trasporto del gas azero in UE.

Precedentemente, l’Amministrazione repubblicana di George W. Bush ha espresso aperto sostegno al Nabucco: gasdotto alternativo alla TAP, non selezionato dall’Azerbaijan, che avrebbe dovuto veicolare il gas azero in Austria attraverso Bulgaria, Romania ed Ungheria, per diminuire la dipendenza energetica dell’Europa Centrale dalla Russia.

La strategia europea di Obama in ambito energetico si è invece basata sul sostegno alle esportazioni di gas shale liquefatto in Europa: un’iniziativa che, tuttavia, richiede la realizzazione di un alto numero di rigassificatori nel Vecchio Continente.

I due gasdotti che veicolano gas dell’Azerbaijan in Europa

La TANAP, supportata economicamente dal colosso azero SOCAR e dalle compagnie turche TPAO e Botas, e politicamente dai Governi turco ed azero è concepita per veicolare il gas dell’Azerbaijan dal confine tra Georgia e Turchia alla Turchia Europea.

La TAP, sostenuta economicamente da SOCAR, dal colosso britannico British Petroleum, da quello norvegese Statoil, dalla compagnia francese Total, da quella tedesca E.On, dalla svizzera AXPO e dalla belga Fluxys, è progettata per condurre il gas azero dal confine tra Turchia e Grecia in Italia attraverso l’Albania.

Secondo indiscrezioni, le compagnie che sostengono il Gasdotto Trans Adriatico hanno preventivato il prolungamento della TAP verso Svizzera, Germania, Francia, Olanda, Belgio e Gran Bretagna.

Matteo Cazzulani

LA TURCHIA INTERESSATA ALLA TAP

Posted in Guerra del gas by matteocazzulani on September 3, 2013

Come dichiarato dal Ministro dell’Energia turco, Taner Yildiz, la compagnia energetica turca Botas è vicina all’acquisto del 15% del Gasdotto Trans Adriatico. La Romania chiede un risarcimento per la mancata realizzazione del Nabucco

C’è chi cambia posizione e chi chiede risarcimenti per una scelta geopolitica che non è andata a buon fine. Nella Giornata di lunedì, 2 Settembre, il Ministro dell’Energia turco, Taner Yildiz, ha dichiarato l’intenzione da parte della Turchia di compartecipare il Gasdotto Trans Adriatico -TAP.

Come riportato dalla Trend, il Ministro Yildiz ha sostenuto la necessita per la compagnia energetica nazionale Botas di rilevare il 15% della TAP, secondo un’offerta che il consorzio deputato alla realizzazione del Gasdotto Trans Adriatico ha già fatto alla Turchia.

Concepita per veicolare 10 Miliardi di metri cubi di gas dell’Azerbaijan all’anno in Italia dal confine tra Turchia e Grecia attraverso l’Albania, la TAP è compartecipata dal colosso britannico British Petroleum, da quello azero SOCAR, da quello norvegese Statoil, dalla compagnia francese Total, dalla belga Fluxys, dalla tedesca E.On e dalla svizzera AXPO.

Oltre all’interesse per la TAP, il Ministro Yildiz ha anche espresso sostegno per il Nabucco: gasdotto concepito per veicolare il gas dell’Azerbaijan in Austria dalla Turchia occidentale attraverso Bulgaria, Romania ed Ungheria.

Sostenuto politicamente dai Paesi coinvolti, più Polonia, Slovacchia e Repubblica Ceca, il Nabucco è stato affossato dalla scelta del Gasdotto Trans Adriatico come unica infrastruttura deputata al trasporto dell’oro blu azero in Europa.

Il Ministro Yildiz ha tuttavia dichiarato che Nabucco e TAP non sono progetti concorrenti, sopratutto considerata la crescente richiesta di gas da parte dei Paesi dell’Unione Europea.

Chi invece si è rassegnato al tramonto del Nabucco è il Presidente romeno, Traian Basescu, che, martedì 27 Agosto, ha chiesto un risarcimento per la mancata realizzazione del gasdotto dalla verdiana denominazione.

Il Presidente Basescu ha ricordato come, più di altri Paesi coinvolti nel progetto, la Romania abbia sostenuto la realizzazione del Nabucco, che è stato preferito fin da subito da Bucarest non solo alla TAP, ma anche al Southstream.

La politica di espansione energetica russa in UE

Quest’infrastruttura è stata concepita dalla Russia in concorrenza con il Nabucco per incrementare le forniture di gas russo all’Europa con l’invio di 63 Miliardi di metri cubi di oro blu all’anno in Austria dalle coste meridionali della Federazione Russa attraverso il fondale del Mar Nero, Bulgaria, Serbia, Ungheria, Slovenia ed Italia.

Sostenuto dai Paesi coinvolti nel progetto, il Southstream è compartecipato dal monopolista statale russo Gazprom, dal colosso italiano ENI, dalla compagnia tedesca Wintershall e dalla francese EDF.

Il Southstream è criticato dalla Commissione Europea, in quanto la sua realizzazione mette a serio repentaglio il progetto di diversificazione delle forniture di gas dell’UE.

Il Presidente Basescu ha ritenuto la realizzazione del Southstream il consolidamento del monopolio di Gazprom, e quindi della Russia, nel mercato energetico europeo.

Matteo Cazzulani

LA RUSSIA RITORNA UN IMPERO

Posted in Russia by matteocazzulani on June 3, 2013

L’evoluzione dell’Unione Doganale nell’Unione Economica Eurasiatica garantisce a Mosca lo status di superpotenza mondiale. I rischi per l’Europa nello scacchiere della geopolitica mondiale

Putin lo ha promesso, ed ora lo ha realizzato: la Russia torna ad essere un impero mondiale egemone in Eurasia. Nella giornata di mercoledì, 29 Maggio, ad Astana, Russia, Kazakhstan, Bielorussia, Ucraina e Kyrgyzstan hanno avviato la costituzione dell’Unione Economica Eurasiatica.

I Presidenti di Russia, Vladimir Putin, Kazakhstan, Nursultan Nazarbayev, Bielorussia, Alyaksandr Lukashenka, Ucraina, Viktor Yanukovych, e Kyrgyzstan, Almanzbek Atambayev, hanno concordato l’evoluzione dell’Unione Doganale -progetto di integrazione russo-bielorusso-kazako concepito da Mosca per stabilire l’egemonia del Cremlino nel Mondo ex-Sovietico- in un’Unione Economica Eurasiatica allargata ad Ucraina e Kyrgyzstan.

Nello specifico, oltre a protocolli riguardanti il rafforzamento della cooperazione tra i Paesi membri dell’Unione Doganale, Russia, Bielorussia e Kazakhstan hanno concesso ad Ucraina e Kyrgyzstan lo status di Osservatore, finalizzato alla piena integrazione di Kyiv e Bishkek nell’Unione Economica Eurasiatica.

L’evoluzione dell’Unione Doganale consente alla Russia di rafforzare la sua egemonia nello spazio ex-sovietico, e, nel contempo, di portare Mosca allo status di superpotenza mondiale a danno dell’Unione Europea.

L’inglobamento dell’Ucraina -Paese culturalmente, storicamente, linguisticamente e geograficamente europeo- nella sfera di influenza della Russia permette infatti a Mosca di mantenere il baricentro della nuova edizione del suo impero spostato verso l’Europa, e non posizionato unicamente in Eurasia.

Tale situazione consente alla Russia di dirigere la sua politica estera nei confronti dell’Unione Europea, su cui, come più volte affermato da Putin, Mosca intende rafforzare l’egemonia economica ed energetica per portare all’esclusione dell’UE dal mercato mondiale.

Ankara nel mirino di Mosca

La dimostrazione delle intenzioni della Russia nei confronti dell’Unione Europea è data dalla politica approntata da Mosca nei confronti della Turchia, con cui il Cremlino sta negoziando l’aumento delle esportazioni di gas.

Come riportato dal portale wnp.pl, alla fine di Aprile del 2013, il monopolista russo statale del gas, Gazprom, e la compagnia turca BOTAS, hanno stretto la cooperazione per aumentare le forniture di gas dalla Russia.

Con l’operazione, che avviene tramite il gasdotto Blue Stream e il Gasdotto Trans Baltico, la Russia mira a costringere la Turchia a diminuire l’importazione di gas da Iran ed Azerbaijan, con ripercussioni notevoli per la politica di diversificazione delle forniture di carburante dell’Unione Europea.

Il gas dell’Azerbaijan è infatti destinato all’Unione Europea grazie alla realizzazione del Gasdotto Trans Anatolico -TANAP-, che renderà la Turchia il principale Paese di transito dell’oro blu azero, di cui l’UE ha bisogno per diminuire la dipendenza dagli approvvigionamenti della Russia.

Inoltre, sempre in ambito energetico, la Russia mira a bloccare il progetto di esportazione del gas da Israele in UE, mediante i gasdotti della Turchia.

L’operazione, possibile dopo la scoperta di ingenti giacimenti di gas -Tamar, Leviathan e Karish- nelle acque territoriali israeliane, è stata incoraggiata dal rappacificamento diplomatico tra Israele e Turchia, avvenuto grazie alla mediazione del Presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama.

Infine, il controllo sul settore energetico della Turchia permette alla Russia di compensare la perdita di influenza economica e politica sulla Siria che, dopo le cosiddette Primavere Arabe, è rimasto l’unico Paese del Medio Oriente fedele alleato di Mosca.

Matteo Cazzulani

SUEZ GAZ DE FRANCE ENTRA NEL NABUCCO

Posted in Guerra del gas by matteocazzulani on May 29, 2013

Il colosso energetico francese rafforza il gasdotto dalla verdiana denominazione concepito per diversificare le forniture di gas dell’Unione Europea. Procedono anche TAP e IAP.

Un progetto che cresce per diminuire la dipendenza energetica dell’Europa dalla Russia. Nella giornata di lunedì, 27 Maggio, il colosso energetico francese Suez Gaz de France è entrato nel consorzio deputato alla realizzazione del gasdotto Nabucco.

Come riportato alla Trend dall’Amministratore Delegato del gasdotto dalla verdiana denominazione, Reinhard Mitschek, l’ingresso di Suez Gas de France da forza al Nabucco, e rende il gasdotto ancor più europeo, grazie alla presenza di un colosso energetico dell’Europa Occidentale.

Oltre che da Suez Gaz de France, il Nabucco è compartecipato dalla compagnia austriaca OMV, dalla turca BOTAS, dalla romena Transgaz, dalla bulgara BEH e dall’ungherese FGSZ.

Il gasdotto dalla verdiana denominazione è pianificato per veicolare 30 Miliardi di metri cubi di gas all’anno estratto in Azerbaijan dalla Turchia Occidentale in Austria, attraverso Bulgaria, Romania ed Ungheria.

Il Nabucco, sostenuto dai Governi di Romania, Bulgaria, Austria, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia, è un progetto del Corridoio Meridionale, fascio di gasdotti progettato per veicolare il gas azero in Europa.

Firmato sostegno al Gasdotto Ionico Adriatico

Altri due gasdotti del Corridoio Meridionale sono il Gasdotto Trans Adriatico -TAP- e il Gasdotto Ionico Adriatico -IAP, che, sabato 25 Maggio, sono stati sostenuti da un accordo intergovernativo tra Albania, Croazia, Bosnia Erzegovina e Montenegro, a Tirana.

La TAP veicolerà 21 Miliardi di metri cubi di gas dell’Azerbaijan all’anno in Italia dal confine tra Grecia e Turchia attraverso l’Albania.

Supportato politicamente da Italia, Grecia, Albania e Svizzera, il Gasdotto Trans Adriatico è compartecipato dal colosso norvegese Statoil, dalla compagnia svizzera AXPO, e dalla tedesca E.On.

La IAP è concepita per veicolare il gas azero della TAP fino al terminale croato nell’isola di Krk, a sua volta collegato con il rigassificatore di Swinoujscie, in Polonia, attraverso il Corridoio Nord-Sud.

Oltre agli enti coinvolti nella TAP, anche la croata Plinacro compartecipa nel Gasdotto Ionico Adriatico.

Matteo Cazzulani

GAS: LA TURCHIA PREFERISCE IL NABUCCO ALLA TAP

Posted in Guerra del gas by matteocazzulani on April 9, 2013

Il Ministro dell’Energia turco, Taner Yildiz, supporta il gasdotto dalla verdiana denominazione per trasportare oro blu in Europa dall’Azerbaijan. Il parere di Ankara vincolante nella scelta finale tra i due progetti

Tra l’Europa Centrale e quella meridionale la Turchia ha fatto la sua scelta per garantire la sicurezza energetica dell’UE.

Nella giornata di lunedì, 9 Aprile, il ministro dell’Energia turco, Taner Yildiz, ha dichiarato il sostegno della Turchia al Nabucco.

Come riportato dall’agenzia Azernews , il Ministro Yildiz ha ritenuto il tragitto del Nabucco più vantaggioso rispetto a quello del Gasdotto Trans Adriatico -TAP.

Entrambe le condutture sono parte del Corridoio Meridionale UE: fascio di gasdotti concepiti dalla Commissione Europea per veicolare in Europa gas dall’Azerbaijan per diminuire la dipendenza dalla Russia, da cui l’Unione Europea dipende per il 40% del fabbisogno continentale complessivo.

Il Nabucco è concepito per veicolare 30 Miliardi di metri cubi di gas proveniente dall’Azerbaijan dalla Turchia Occidentale in Austria attraverso Bulgaria, Romania ed Ungheria.

Compartecipato dalle compagnie austriaca OMV, romena Transgaz, bulgara BEH e turca Botas, il Nabucco è supportato politicamente da Austria, Turchia, Polonia, Bulgaria e Romania.

Il Gasdotto Trans Adriatico è progettato per trasportare 21 miliardi di metri cubi di gas dell’Azerbaijan dal confine tra Turchia e Grecia in Italia attraverso l’Albania.

Sostenuta economicamente dal colosso norvegese Statoil, dalla compagnia svizzera AXPO, e dalla tedesca E.On, la TAP è supportata politicamente dai Governi di Italia, Grecia, Svizzera e Albania.

La scelta spetta agli azeri

La scelta tra il Nabucco e la TAP sarà effettuata dal consorzio incaricato dello sfruttamento del giacimento azero Shakh Deniz, composto dal colosso dell’Azerbaijan SOCAR, da quello britannico British Petroleum, dalla compagnia francese Total e dalla russa Lukoil.

Il parere della Turchia è tuttavia vincolante, dal momento in cui sia il Nabucco che la TAP debbono collegarsi al Gasdotto Trans Anatolico-TANAP.

Questa conduttura, compartecipata dalla SOCAR e dalle compagnie turche TPAO e Botas, veicola il gas dell’Azerbaijan attraverso tutta la penisola anatolica.

Matteo Cazzulani

PER LA TAP ANCHE GAS CURDO-IRACHENO

Posted in Birmania, Guerra del gas by matteocazzulani on March 24, 2013

Il consorzio del Gasdotto Trans Adriatico opta per un piano B in caso di mancato trasporto dell’oro blu azero. L’opportunità per l’Italia in ambito geopolitico ed energetico.

Gas curdo-iracheno e turkmeno come piano di riserva per la sicurezza energetica europea.

Nella giornata di venerdì, 22 Marzo, il consorzio deputato alla realizzazione del Gasdotto Trans Adriatico -TAP- ha ammesso la possibilità di veicolare attraverso l’infrastruttura gas proveniente dal Kurdistan iracheno.

Come dichiarato dal Direttore delle Relazioni Esterne della TAP, Michael Hoffman, il trasporto del gas dal Kurdistan iracheno, che è stato avallato dal Ministero dell’Energia turco, costituisce per il Gasdotto Trans Adriatico un’alternativa all’oro blu dell’Azerbaijan.

La TAP, sostenuta economicamente dal colosso norvegese Statoil, dalla compagnia svizzera AXPO, e dalla tedesca E.On, e supportata politicamente dai Governi di Italia, Svizzera, Albania e Grecia, è concepita per veicolare 21 Miliardi di metri cubi di gas azero all’anno in Salento dal territorio greco attraverso quello albanese.

Concorrenti della TAP sono altri due gasdotti, come il Nabucco, progettato dalla Commissione Europea con il sostegno politico di Austria, Polonia, Slovacchia, Romania, Bulgaria e Turchia per veicolare 30 miliardi di metri cubi di gas azero all’anno al terminale austriaco di Baumgarten dal territorio turco occidentale attraverso quello bulgaro, romeno ed ungherese.

Competitor sia della TAP che del Nabucco è il Southstream: conduttura progettata dalla Russia per veicolare 63 Miliardi di metri cubi di gas in Austria dal territorio russo attraverso il fondale del Mar Nero, Bulgaria, Serbia, Ungheria, Slovenia e Italia.

Questo gasdotto ha lo scopo politico da parte della Russia di bloccare la realizzazione sia del Nabucco che della TAP e garantire così l’egemonia di Mosca nel settore energetico in Unione Europea -che dipende dalle forniture di gas russo per il 40% del fabbisogno continentale complessivo.

La presenza di un piano alternativo al trasporto del gas azero fa della TAP un progetto concretamente realizzabile, anche assieme al Nabucco.

Se costruito, il Gasdotto Trans Adriatico permette all’Italia di diventare l’hub in Europa del gas dall’Azerbaijan, o dal Kurdistan iracheno, rafforza il peso politico del nostro Paese in seno all’UE, e favorisce la creazione di posti di lavoro in un momento di particolare crisi economica e sociale.

Gas turkmeno attraverso la TANAP

Oltre al gas azero e curdo, possibile per l’Europa è anche il trasporto del gas turkmeno attraverso il Gasdotto Trans Anatolico -TANAP.

Questa infrastruttura, supportata dai colossi energetici britannico British Petroleum, norvegese Statoil, azero SOCAR, dalla compagnia francese Total, e da quella turca Botas, è progettata per veicolare 30 miliardi di metri cubi di gas azero all’anno dalla Georgia alla Turchia occidentale.

Come dichiarato dal Ministro dell’Energia turco, Taner Yildiz, Ankara è intenzionata ad ammettere anche 6 miliardi di metri cubi di gas dal Turkmenistan nella TANAP per rifornire l’Unione Europea di una fonte di approvvigionamento alternativa, che sarà utile ad contrastare il quasi monopolio della Russia nel mercato energetico europeo.

Matteo Cazzulani

GAS: NABUCCO E TANAP RAFFORZANO LA PARTNESHIP

Posted in Guerra del gas by matteocazzulani on March 5, 2013

I consorzi deputati alla realizzazione dei due gasdotti firmano un Memorandum di Intesa e Cooperazione per assicurare il trasporto di 30 Miliardi di metri cubi di gas all’anno dall’Azerbaijan in Europa. Il piano permette all’Unione Europea di diminuire la dipendenza dalle forniture di oro blu della Russia, che oggi coprono il 40% del fabbisogno complessivo UE.

I percorsi di TANAP, Nabucco e TAP

I percorsi di TANAP, Nabucco e TAP

Garantire il trasporto del gas azero in Europa, sostenere simili progetti di diversificazione, rifornire di approvvigionamenti di oro blu alternativi a quello russo l’Unione Europea e l’Europa Sud-Orientale. Questi sono i termini del Memorandum di Intesa e Cooperazione firmato nella giornata di lunedì, 4 Marzo, dal consorzio Nabucco e da quello incaricato della realizzazione del Gasdotto Trans Anatolico -TANAP.

L’accordo rappresenta un passo importante per la realizzazione del Corridoio Meridionale: fascio di gasdotti progettato dalla Commissione Europea per diversificare le forniture di gas da quelle provenienti dalla Russia -che ad oggi coprono il 40% del fabbisogno complessivo UE.

Come riportato all’agenzia Trend dal General Manager del Nabucco, Reinhard Mitschek, l’accordo cementa la cooperazione tra i due gasdotti, e consente un costante scambio di informazioni tra i due consorzi necessario per effettuare il collegamento tra le due infrastrutture.

Il Gasdotto Trans Anatolico, compartecipato dal colosso azero SOCAR e dalle compagnie turche Botas e TPAO, è concepito per veicolare 30 Miliardi di metri cubi di gas dell’Azerbaijan all’anno dalla Georgia alla Turchia occidentale lungo tutto il territorio turco.

Il Nabucco, sostenuto economicamente dalla compagnia austriaca OMV, dalla romena Transgaz, dalla bulgara BEH e dalla turca Botas, è progettato per trasportare i 30 miliardi di metri cubi di gas azero in Austria dalla Turchia occidentale attraverso Bulgaria, Romania ed Ungheria.

La firma del Memorandum d’Intesa e Cooperazione è l’ultimo di una serie di provvedimenti che hanno rinsaldato la partnership tra il Nabucco e la TANAP.

Oltre all’appoggio politico dato ai due gasdotti dai Governi di Turchia, Azerbaijan, Romania, Austria e dalla Commissione Europea, entrambi i consorzi hanno offerto la metà delle azioni al colosso norvegese Statoil, a quello britannico British Petroleum, ed alla compagnia energetica Total.

Questi enti sono impegnati nello sfruttamento del giacimento azero Shakh Deniz, da cui sarà estratto il gas poi veicolato in Europa dalla TANAP e dal Nabucco.

La TAP deve ora rincorrere

L’accordo tra i consorzi dei due gasdotti consente al Nabucco di superare il Gasdotto Trans Adriatico -TAP: altra infrastruttura del Corridoio Meridionale UE progettata per veicolare il gas dell’Azerbaijan trasportato in Turchia occidentale dalla TANAP dalla Grecia all’Italia attraverso l’Albania.

Anche la TAP, compartecipata dal colosso norvegese Statoil, dalla compagnia svizzera Axpo, e da quella tedesca E.On, ha riservato la metà delle sue azioni agli enti impegnati nello sfruttamento del giacimento Shakh Deniz.

Sul piano politico, il Gasdotto Trans Adriatico è sostenuto dai Governi di Italia, Grecia, Albania e Svizzera.

Matteo Cazzulani

GAS: LA RUSSIA ALLA CONQUISTA DELLA TURCHIA

Posted in Guerra del gas by matteocazzulani on November 28, 2012

Il monopolista russo del gas, Gazprom, aumenta le forniture di oro blu per le compagnie private turche. Mosca cerca di minare la posizione assunta da Ankara in favore della politica energetica della Commissione Europea.

Il sistema energetico della Turchia

 

Se la politica prende un certo corso, meglio affidarsi ai privati Nella giornata di martedì, 27 Novembre, il monopolista russo del gas, Gazprom, ha firmato un importante accordo che aumenta le forniture di gas dalla Russia in Turchia.

Come riportato dalla Reuters, Gazprom ha varato un contratto trentennale per la vendita di 6 miliardi di metri cubi di gas all’anno con le compagnie private turche Akfel, Bosforus e Kibal, e di 23 anni con la Bati Hatti.

L’oro blu di Gazprom sarà inviato via terra tramite il Gasdotto Transbalcanico: infrastruttura, dalla portata complessiva di 14 Miliardi di metri cubi di gas, che passa attraverso Ucraina, Romania e Bulgaria, fino alla Turchia europea.

L’accordo tra il monopolista statale russo, controllato dal Cremlino, e le compagnie private turche rappresenta una precisa mossa strategica della Russia per aumentare la dipendenza della Turchia dalle forniture di Gazprom, già forti per via del gasdotto Blue Stream.

Quest’infrastruttura sottomarina, compartecipata da Gazprom, dal colosso italiano ENI, e dalla compagnia statale turca Botas, è stata costruita nel 2005 sul fondale del Mar Nero orientale per rifornire di 16 miliardi di metri cubi di gas russo la Penisola anatolica, e rende ancor oggi la Russia il primo fornitore di oro blu per la Turchia.

Il contratto tra Gazprom e le compagnie private turche permette inoltre alla Russia di porre un ultimatum alla Botas che, a causa di dispute sulle tariffe, dal 2011 non ha ancora rinnovato gli accordi per l’importazione di gas con il monopolista russo.

Il mantenimento di una Turchia fortemente dipendente dal gas russo ha per la Russia un obiettivo per più ampio dal punto di vista geopolitico.

Ankara è infatti un Paese cruciale per la realizzazione della politica di diversificazione delle forniture di gas all’Europa, approntato dalla Commissione Europea per diminuire la dipendenza dell’UE dalle forniture di Gazprom, che ad oggi coprono il 40% del fabbisogno continentale complessivo.

Dopo avere firmato con l’Azerbaijan un pre-accordo per l’importazione di 16 Miliardi di metri cubi di gas in Europa, la Commissione Europea ha varato il Corridoio Meridionale: fascio di gasdotti concepito per trasportare direttamente l’oro blu dal Bacino del Caspio nel Vecchio Continente.

Il ruolo della Turchia nel Corridoio Meridionale è di prim’ordine. Oltre che Paese di transito e di partenza delle tre condutture del Corridoio Meridionale, Ankara sostiene politicamente ed economicamente due dei gasdotti progettati per veicolare il gas azero in Europa.

Il Governo turco supporta il Gasdotto Transanatolico – TANAP: infrastruttura, compartecipata dal colosso azero SOCAR, da quello norvegese Statoil, da quello britannico British Petroleum, dalle compagnie turche Botas e TPAO, e dalla francese Total, che veicola il gas dell’Azerbaijan dal confine tra Turchia e Georgia alle coste occidentali del Paese.

Ankara appoggia inoltre ufficialmente il Nabucco: gasdotto, compartecipato dalla compagnia austriaca OMV, dall’ungherese MOL, dalla romena Transgaz, dalla bulgara Bulgargaz, e dalla tedesca RWE, concepito per veicolare il gas in Austria attraverso Turchia occidentale, Bulgaria, Romania ed Ungheria.

Infine, la Turchia guarda con interesse anche al Gasdotto Trans Adriatico – TAP – compartecipato da Statoil, dalla compagnia svizzera EGL e dalla tedesca E.On, concepito per veicolare il gas azero in Italia dal confine turco-greco attraverso Grecia ed Albania.

L’obiettivo della Russia è l’Europa

Una più forte dipendenza della Turchia dal gas della Russia potrebbe condizionare l’orientamento pro-europeo della politica energetica di Ankara, ed asservire totalmente il Governo turco ai piani di Mosca, che è contraria alla politica di diversificazione delle forniture di gas della Commissione Europea.

Del resto, un avvicinamento tra la Russia e la Turchia è già stato registrato con l’imprimatur dato da Ankara a Mosca per la costruzione nel acque territoriali turche del Southstream.

Questo gasdotto, compartecipato da Gazprom, ENI, dalla compagnia tedesca Wintershall e dalla francese EDF, è stato avviato dalla Russia per bloccare la realizzazione del Corridoio Meridionale, ed aumentare la dipendenza dell’Europa dalle forniture di Mosca.

Noto come Gasdotto Ortodosso, il Southstream è concepito per veicolare 63 miliardi di metri cubi di gas dalla Russia all’Austria attraverso il fondale del Mar Nero, Bulgaria, Serbia, Ungheria, Slovenia e Italia.

La Commissione Europea ha aspramente criticato il Southstream, in quanto esso mette a serio repentaglio l’indipendenza energetica UE e la sicurezza nazionale dei 27 Paesi membri.

Matteo Cazzulani

GAS: L’AZERBAIJAN PUNTA ALL’EUROPA

Posted in Guerra del gas by matteocazzulani on November 27, 2012

Il colosso energetico azero SOCAR dichiara riserve nazionali di gas pari a 6 trilioni di metri cubi. Baku da l’imprimatur alla costruzione del Gasdotto Transanatolico per l’invio di oro blu in Occidente 

Il percorso del Nabucco

Un serbatoio di gas che si apre all’Europa. Nella giornata di lunedì, 26 Novembre, il Capo del colosso energetico azero SOCAR, Khoshbakht Yusifzade, ha dichiarato che le riserve nazionali di gas e nafta dell’Azerbaijan ammontano rispettivamente a a 6 trilioni di metri cubi e 2550 Trilioni.

Come riportato dall’agenzia APA, il Capo della SOCAR ha comunicato anche l’intenzione di avviare un piano di investimenti orientato allo sfruttamento dei giacimenti energetici nazionali.

Inoltre, Yusifzade ha evidenziato l’importanza dello Shakh-Deniz: giacimento situato nel Mar Caspio, al largo di Baku, controllato dalla SOCAR, dal colosso britannico British Petroleum, dal colosso norvegese Statoil, dalla compagnia francese Total, dalla joint-venture russo-italiana LukAgip, e dalla compagnia turca TPAO, da cui giornalmente sono estratti 35 Milioni di metri cubi di gas.

Lo Shakh Deniz è particolarmente importante per l’Europa, dal momento in cui 16 Miliardi di gas all’anno del carburante estratto dal giacimento al largo di Baku sono destinati al Vecchio Continente grazie ad un pre-accordo sottoscritto tra la Commissione Europea e la SOCAR.

Per diminuire la dipendenza dell’UE dalle forniture della Russia – che ad oggi coprono il 40% del fabbisogno totale del Vecchio Continente – Bruxelles ha progettato la costruzione del Corridoio Meridionale: fascio di gasdotti concepito per veicolare gas dall’Azerbaijan direttamente in Europa, senza transitare, né dipendere da infrastrutture controllate dalla Russia.

Un passo in avanti in tale direzione è stato compiuto martedì, 20 Novembre, dal Parlamento azero con la ratifica di due trattati firmati con il governo turco che prevedono la costruzione del Gasdotto Transanatolico – TANAP.

Questa infrastruttura è concepita per trasportare il gas azero dal confine tra Georgia e Turchia alle coste occidentali turche, dove la TANAP si congiungerà con i gasdotti del Corridoio Meridionale UE.

Prevedendo un incremento della quantità di gas inviata in Occidente dall’Azerbaijan, la TANAP, compartecipata da SOCAR, Statoil, British Petroleum, Total, TPAO, e dalla compagnia turca Botas, avrà una capacità di 16 miliardi di metri cubi all’anno nel 2020, per poi passare a 30 miliardi di metri cubi nel 2026.

Due gasdotti per la diversificazione delle forniture di gas ell’Europa

Le infrastrutture del Corridoio Meridionale UE che veicoleranno il gas azero in Europa sono due.

Il Nabucco – compartecipato dalla compagnia austriaca OMV, dall’ungherese MOL, dalla romena Transgaz, dalla bulgara Bulgargaz, e dalla tedesca RWE, e sostenuto politicamente da Commissione Europea, Austria, Ungheria, Turchia, Bugaria, Romania, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia – veicolerà gas dalla Turchia in Austria attraverso Bulgaria, Romania ed Ungheria.

Il Gasdotto Trans Adriatico TAP – compartecipato dal colosso norvegese Statoil, dalla compagnia svizzera EGL e dalla tedesca E.On, e sostenuto politicamente dai Governi di Italia, Grecia ed Albania – è progettato per veicolare il gas dal confine turco-greco in Puglia attraverso l’Albania, rendendo la Penisola italiana il principale hub del gas azero in Europa.

Matteo Cazzulani