LA VOCE ARANCIONE. Il Blog di Matteo Cazzulani

Ucraina: Tymoshenko e Saakashvili incalzano Poroshenko su rimpasto e magistratura

Posted in Ukraina by matteocazzulani on March 29, 2016

Il Blocco del Presidente non riesce a convincere il Partito della carismatica ex-Premier ad appoggiare il Governo Hroysman. Il Governatore della Regione di Odessa critica l’influenza degli oligarchi nella politica del Paese



Varsavia – Senza Governo, senza Procuratore Generale. Così appare oggi l’Ucraina, dopo che, nella giornata di martedì, 29 Marzo, le forze politiche del campo filo europeo non hanno raggiunto l’accordo per formare la nuova coalizione di maggioranza in appoggio ad un nuovo Esecutivo.

Nonostante la quadra sembrasse essere stata raggiunta sulla candidatura a Premier dello Speaker del Parlamento, Volodymyr Hroysman, a sostenere il varo del nuovo Governo sono rimasti solo i due gruppi principali della Rada, il Blocco del Presidente, Petro Poroshenko, e il Fronte Popolare dell’attuale Premier, Arseniy Yatsenyuk.

Apparentemente indeciso sul da farsi è il partito Batkivshchyna, la cui leader, l’ex-Premier Yulia Tymoshenko, ha posto come condizione sine qua non all’appoggio a Hroysman l’approvazione di 18 progetti di legge inerenti alla difesa dell’agricoltura, all’introduzione di tariffe calmierate per i ceti più poveri della popolazione e alla lotta alla corruzione.

Più che la qualità dei progetti di legge l’impasse nelle trattative ha riguardato la tempistica, con il Blocco Poroshenko favorevole ad approvare i progetti di legge di Batkivshchyna solo dopo il varo del nuovo Esecutivo e la Tymoshenko ferma sulla necessità di votare le sue proposte prima del voto di fiducia al nuovo Governo.

Senza il supporto di Batkivshchyna, il Blocco Poroshenko e il Fronte Popolare, che ha accusato la Tymoshenko di ricattare la maggioranza, non hanno i numeri necessari per approvare il rimpasto di Governo, necessario dopo che l’attuale Esecutivo ha riscosso un indice di gradimento tanto basso da non avere precedenti nella storia del Paese.

Da parte sua, la Tymoshenko ha a favore due fattori. Il primo, l’assenza nella maggioranza di Samopomich e del Partito Radicale di Oleh Lyashko, che hanno dichiarato di non intendere appoggiare il Governo Hroysman. 

In secondo luogo, la Tymoshenko ha dalla sua i sondaggi che la danno favorita sia in caso di Elezioni Parlamentari, che di Elezioni Presidenziali: un risultato ottenuto grazie ad una proposta politica basata sulla lotta alle oligarchie.

Più che alla Tymoshenko, la responsabilità della crisi è da addossare al Fronte Popolare, che poco ha fatto per contrastare la corruzione, tradendo le enormi aspettative che gli ucraini hanno riposto nel Governo Yatsenyuk dopo la deposizione del regime dell’ex-Presidente, Viktor Yanukovych.

Responsabile per la crisi è anche il Presidente Poroshenko, che non ha saputo prendere le distanze dall’abbraccio soffocante degli oligarchi, la cui influenza sul mondo politico è rimasta invariata, se non addirittura aumentata rispetto all’epoca della dittatura di Yanukovych.

A riprova del connubio tra Poroshenko, Yatsenyuk e gli oligarchi vi sono due fattori. In primis, il supporto che i parlamentari vicini agli oligarchi Rinat Akhmetov e Serhiy Liovochkyn, ex-sponsor del regime di Yanukovych hanno dato al Governo Yatsenyuk per mantenere la fiducia.

In secondo luogo, a gettare dubbi sulla trasparenza di Poroshenko e Yatsenyuk è la vicenda legata al Procuratore Generale, Viktor Shokin, che, prima di essere sollevato dall’incarico da un voto del parlamento, sempre nella giornata di martedì, 29 Marzo, ha dimissionato il suo Vice, Davit Sakvarelidze.

Sakvarelidze ha condotto una lotta contro la corruzione che Shokin ha più volte cercato di contrastare per evitare di creare complicazione a deputati del Blocco Poroshenko finiti nel mirino del Vice Procuratore per affari di corruzione.

Dal canto suo, Shokin, senza una decisa condanna da parte di Poroshenko, ha anche avviato una serie di provvedimenti dalla dubbia regolarità, come la richiesta di aprire un’indagine sui movimenti finanziari dell’Ambasciatore degli Stati Uniti a Kyiv, Geoffrey Pyatt.


Si rafforza il movimento anti corruzione

Come sottolineato dal Governatore della Regione di Odessa, Mikheil Saakashvili, risulta chiaro che il siluramento di Sakvarelidze sia di matrice politica, dal momento in cui esso è avvenuto a poche ore da una richiesta ufficiale in merito al dimissionamento del Vice Procuratore inviata a Shokin da parte di Serhiy Kivalov: esponente del Blocco Poroshenko, già mentore del regime di Yanukovych.

Saakashvili, ex-Presidente della Georgia e animatore del Movimento per la Pulizia contro la corruzione, ha invitato il Presidente Poroshenko a prendere le distanze dall’accaduto, ed ha criticato l’influenza di esponenti collusi con le oligarchie e con il regime di Yanukovych nella politica ucraina.

Da parte sua, Sakvarelidze ha dichiarato di volersi dedicare all’attività pubblica. Con tutta probabilità, egli entrerà a far parte del Movimento di Saakashvili, così come già ha fatto l’ex-Ministro dello Sviluppo Economico, Aivardas Abromavičius.

Economista lituano di formazione statunitense chiamato da Poroshenko per riformare il Paese, Abromavičius ha rinunciato all’incarico ministeriale dopo avere denunciato pubblicamente l’Amministrazione Presidenziale e l’entourage del Premier di corruzione e nepotismo.


Matteo Cazzulani

Analista Politico dell’Europa Centro Orientale

@MatteoCazzulani

Ucraina: Hroysman e Yaresko in corsa per il premierato

Posted in Ukraina by matteocazzulani on March 23, 2016

Lo Speaker del Parlamento, sostenuto dal Presidente Poroshenko e dal Premier Yatsenyuk, dato in testa rispetto all’attuale Ministro delle Finanze. Cresce l’opposizione del fronte anti-corruzione ed anti-oligarchi



Varsavia – Un garante dello status quo molto politico ed un “tecnico” pronto ad escludere i politici dall’Esecutivo in un periodo di crisi. Questi sono gli identikit dei candidati Premier in Ucraina, corrispondenti rispettivamente allo Speaker del Parlamento, Volodymyr Hroysman, e al Ministro delle Finanze, Natalie Yaresko.

L’ipotesi di un Governo Hroysman è, ad oggi, la più accreditata, forte del supporto del Gruppo dei Sette: il “cerchio magico” nel quale vengono prese le decisioni politiche più importanti al quale appartengono, tra gli altri, il Presidente ucraino, Petro Poroshenko, il Premier, Arseniy Yatsenyuk, il Capo del Consiglio Nazionale di Sicurezza e Difesa, Oleksandr Turchynov, e il Capo dell’Amministrazione Presidenziale, Borys Lozhkin.

Secondo l’accordo, il nuovo Governo godrebbe dell’appoggio delle due principali forze presenti in Parlamento: il Blocco Poroshenko e il Fronte Popolare di Yatsenyuk. Esso sarebbe strutturato ad hoc per mantenere gli equilibri di potere che, finora, sono gestiti per intero dal Presidente e dal Premier.

Nello specifico, nel Governo Hroysman -esponente del Blocco Poroshenko di cui il Presidente si è avvalso per controllare la situazione in Parlamento- resterebbero personalità importanti del Fronte Popolare, come il Ministro degli Interni, Arsen Avakov, e il Ministro della Giustizia, Pavlo Petrenko, mentre il posto vacante di Speaker del Parlamento sarebbe ricoperto dall’attuale Vice Speaker, Andriy Parubiy, anch’egli esponente del Partito del Premier Yatsenyuk.

A rappresentare una sorpresa sarebbe, invece, la nomina alle Finanze di Nina Yuzhanina, esponente del Blocco Poroshenko nota per le sue posizioni totalmente opposte a quelle della Yaresko in ambito economico.

Importante, nel Govermo Hroysman, sarebbe anche la nomina di stranieri, come il primo Ministro dell’Economia della Polonia libera, Leszek Balcerowicz, e l’ex-Ministro delle Finanze slovacco, Ivan Mikloš.

Di differente filosofia è, invece, il Governo proposto dalla Yaresko, che, nella giornata di mercoledì, 23 Marzo, ha ribadito la sua intenzione di candidarsi alla guida di un Esecutivo formato unicamente da tecnici, senza quote di Partito.

A favorire la nomina della Yaresko sarebbero i creditori internazionali, che vedono nell’attuale Ministro delle Finanze -cittadino statunitense che ha preso la cittadinanza ucraina per ricoprire l’incarico ministeriale- un interlocutore serio ed affidabile.

Per questa ragione, l’ipotesi della Yaresko Premier ha riscosso il sostegno di Aivaras Abromavičius, l’ex-Ministro dello Sviluppo Economico -economista lituano che, come la Yaresko, è stato chiamato dal Presidente Poroshenko per riformare il Paese- le cui dimissioni hanno de facto avviato la crisi del Governo Yatsenyuk.

Per quanto riguarda l’attuale Premier, accusato di corruzione e di mancata attività nel riformare il Paese, come testimonia il basso rating di gradimento, si vocifera una sua nomina alla guida della Banca Nazionale ucraina, oppure, ipotesi più accreditata, a capo della Corte Costituzionale.

D’altro canto, il Governo Hroysman riproporrebbe la medesima ricetta politica che, ad oggi, vede Poroshenko e Yatsenyuk governare con il sostegno implicito degli oligarchi dell’est del Paese, alcuni dei quali, come Rinat Akhmetov e Serhiy Liovochkyn, ex-sponsor del regime dell’ex-Presidente Viktor Yanukovych.

Contro a questa ipotesi si sono schierati i parlamentari del Blocco Poroshenko appartenenti alla corrente anti-corruzione, che, da tempo, assieme ad Abromavicius ruotano attorno alla figura carismatica del Governatore della Regione di Odessa, Mikheil Saakashvili.

Saakashvili, ex-Presidente della Georgia, ha fondato il Movimento Per la Pulizia che, in nome della lotta alla corruzione e di una dura critica nei confronti dell’Esecutivo di Yatsenyuk, gode di un crescente sostegno tra la popolazione.

Posizione simile a quella del Movimento di Saakashvili è stata espressa dal Partito Samopomich, il cui leader, il Sindaco di Leopoli, Andriy Sadoviy, ha rifiutato la nomina a Premier che il Presidente Poroshenko gli ha proposto per formare un esecutivo politico retto dalla medesima coalizione di Partiti filo europei che ha sostenuto il Governo Yatsenyuk.

Altra forza che si oppone al sistema di connubio con le oligarchie è Batkivshchyna, il Partito dell’ex-Premier Yulia Tymoshenko, anch’esso, come Samopomich, fuoriuscito dalla coalizione di Governo in segno di protesta contro la corruzione.

Come dichiarato dalla stessa Tymoshenko, leader del dissenso democratico durante il regime di Yanukovych, Batkivshchyna attende la decisione in merito al nuovo Premier da parte del Blocco Poorshenko e del Fronte Nazionale, che, in quanto principali forze del Parlamento, hanno la responsabilità di tale scelta.


Yulia Tymoshenko prima nei sondaggi

La strategia attendista della Tymoshenko può essere vincente sopratutto se si considerano i recenti sondaggi dell’Istituto Internazionale di Sociologia di Kyiv, secondo i quali la maggioranza degli ucraini vorrebbe proprio Yulia Tymoshenko come nuovo Premier, seguita, nelle preferenze, da Saakashvili.

Oltre al ranking di Premier, Yulia Tymoshenko guida anche la classifica di gradimento come nuovo Presidente, superando l’attuale Capo dello Stato con il 20% contro il 17%.

Infine, il Partito della Tymoshenko, Batkivshchyna, risulta primo nel ranking delle preferenze degli elettori ucraini con il 18%, seguito dal Blocco di Opposizione di Akhmetov e Liovochkyn con il 13%, e dal Blocco Poroshenko con l’11%, a testimonianza del calo di consensi della compagine di Governo.


Matteo Cazzulani

Analista Politico dell’Europa Centro Orientale

@MatteoCazzulani

Ucraina: economia e sondaggi al centro della crisi di Governo

Posted in Ukraina by matteocazzulani on February 25, 2016

Il Blocco del Presidente Petro Poroshenko e il Partito Samopomich del Sindaco di Leopoli, Andriy Sadoviy, dati in testa da due sondaggi differenti. Cresce il consenso per l’ex-Premier Yulia Tymoshenko e il Governatore della Regione di Odessa, Mikheil Saakashvili. 



Varsavia – Che in Ucraina tiri aria da campagna elettorale è sempre più chiaro, sopratutto dopo che, nella giornata di martedì, 13 Febbraio, è andata in scena una querelle legata alla diffusione di due sondaggi, tra essi contrastanti, in merito alle preferenze elettorali degli elettori ucraini.

Le due rilevazioni, effettuate rispettivamente dal Centro Internazionale di Sociologia di Kyiv -KMIS- e dal Centro Gorshenin, riportano infatti due differenti Partiti in testa al ranking di gradimento degli ucraini: il Blocco del Presidente Poroshenko secondo il KMIS, il Partito Samopomich, guidato dal Sindaco di Leopoli, Andriy Sadoviy, secondo il Centro Gorshenin.

Nello specifico, la rilevazione del KMIS da il Blocco Poroshenko al 16%, seguito dal Partito Batkivshchyna dell’ex-Premier Yulia Tymoshenko al 15%, dal Blocco dell’Opposizione -forza politica composta dagli sponsor del regime dell’ex-Presidente Viktor Yanukovych- con il 14%, e, infine, da Samopomich all’11%. 

Al contrario, il Centro Gorshenin quota Samopomich con il 13%, seguita dal Movimento Anti Corruzione del Governatore della Regione di Odessa Mikheil Saakashvili, appaiato al 12% con Batkivshchyna. A seguire, il Blocco dell’Opposizione è dato all’11%, il Partito Radicale al 10%, e, infine, il Blocco Poroshenko al 9%.

Seppur discordanti nel complesso, le due rilevazioni dimostrano alcuni dati condivisi, come la scomparsa del Parlamento del Fronte Popolare del Premier, Arseniy Yatsenyuk, la perdita di consenso del Blocco del Presidente Poroshenko e, infine, l’aumento delle persone intenzionate a votare per Batkivshchyna. 

Questi dati sono una diretta conseguenza della crisi di Governo in atto nel Paese dopo che Batkivshchyna e Samopomich hanno abbandonato la coalizione di maggioranza filo europea. Così, ad oggi la maggioranza è composta solamente da Blocco Poroshenko e Fronte Popolare: le principali forze politiche in Parlamento i cui seggi, tuttavia, non bastano a garantire la maggioranza all’Esecutivo Yatsenyuk.

In particolare, a provocare la fuoriuscita delle forze politiche di Tymoshenko e Sadoviy è stata la mancata votazione di una mozione di sfiducia al Governo,  inaspettatamente salvato dai voti della corrente filo-presidenziale del Blocco Poroshenko, del Fronte Popolare e dei deputati del Blocco dell’Opposizione vicini agli oligarchi Rinat Akhmetov e Serhiy Liovochkyn: i principali sponsor del regime di Yanukovych.

La convergenza dell’intesa Blocco Poroshenko-Fronte Popolare con il Blocco dell’Opposizione ha portato la Tymoshenko ad accusare Presidente e Premier di governare il Paese in piena continuità con gli schemi di corruzione di Yanukovych. Per questa ragione, la Tymoshenko ha richiesto a gran voce Elezioni Parlamentari Anticipate.

Da parte sua, Samopomich ha escluso la necessità di tornare al voto, proponendo la creazione di un Governo tecnico, composto da professionisti lontani da appartenenze partitiche e legami con gli oligarchi, incaricato di approvare le riforme necessarie affinché l’Ucraina possa rispettare gli standard dell’Unione Europea.

L’ipotesi del rimpasto di Governo è sostenuta anche dalla corrente anticorruzione del Blocco Poroshenko che, per voce del giornalista Mustafà Nayem, ha chiesto la nomina di un nuovo Premier come, ad esempio, Saakashvili. Il Governatore della Regione di Odessa, ex-Presidente della Georgia, a sua volta ha descritto il salvataggio del Governo Yatsenyuk come un colpo di stato da parte degli oligarchi.

Accanto ai sondaggi, chiari appaiono anche i primi riposizionamenti delle forze politiche. Se, da un lato, Blocco Poroshenko e Fronte Popolare puntano al mantenimento in vita della coalizione di Governo cercando di ottenere il ritorno nella maggioranza dei radicali di Lyashko, dall’altro si sta organizzando una opposizione pro-Europea al Governo Yatsenyuk.

Infatti, Yulia Tymoshenko ha stretto un patto di alleanza con il Movimento Anti Corruzione di Valentyn Nalyvaychenko, mentre Samopomich sarebbe in trattativa per unire le forze con il Movimento Anti Corruzione di Saakashvili, sprovvisto, ad oggi di una base politica.

Dal canto suo, il Movimento di Saakashvili si appresta, con tutta probabilità, ad accogliere gli esponenti della corrente anticorruzione interna al Blocco Poroshenko, nonché personalità di spicco come l’ex-Ministro dello Sviluppo Economico, Aivaras Abromavičius: economista lituano, chiamato da Poroshenko per riformare il Paese in chiave europea, dimessosi dopo avere denunciato il Governo Yanukovych di corruzione e nepotismo.

Regime oligarchico, Corporazione Ucraina e Ghigliottina

Oltre che ricette differenti per approvare le riforme necessarie ad evolvere l’Ucraina in senso europeo, le forze politiche ucraine propongono diverse impostazioni in campo economico.

In primis, l’intesa tra Blocco Poroshenko e Fronte Popolare propone un’evoluzione dell’economia ucraina in senso europeo senza particolari strappi che possano mettere in discussione gli interessi delle grandi oligarchie del Paese che, come dimostrato dalla votazione della mozione di sfiducia al Governo Yatsenyuk, sono pronte a sostenere l’Esecutivo per proteggere i propri affari.

Da parte sua, Yulia Tymoshenko propone una liberalizzazione dell’economia del Paese secondo la “Corporazione Ucraina”: una dottrina, che la stessa Tymoshenko ha adottato per deoligarchizzare l’economia ucraina durante la guida del Governo nel 2005 e tra il 2007 e il 2010, che prevede l’incameramento dei beni degli oligarchi da parte dello Stato, e la loro rimessa in vendita secondo il tariffario di mercato.

Il Movimento Saakashvili, probabilmente assieme a Samopomich, propone invece la ricetta presentata da Abromavičius altrimenti nota come “Ghigliottina”, ossia la privatizzazione delle imprese statali, sopratutto di quelle nelle quali gli oligarchi hanno forti interessi, accanto alla creazione di un clima di trasparenza garantito da un’apposita Agenzia deputata al mantenimento dei principi del libero mercato.

Se la ricetta del Blocco Poroshenko e di Yatsenyuk appare quella più rassicurante, sopratutto in una società fortemente conservatrice come quella ucraina, la proposta di Yulia Tymoshenko promette la modernizzazione dell’economia del Paese per mezzo di una terapia shock che, come dimostrato dall’operato di Leszek Balcerowicz in Polonia, può avere un discreto successo nel mondo ex-sovietico.

La proposta di Saakashvili-Abromavičius, politici non ucraini formatisi negli Stati Uniti d’America e in Unione Europea, rappresenta invece l’iniziativa più moderna ed innovativa che, se realizzata, seppur non senza difficoltà e tempo, può davvero evolvere l’Ucraina in una avanzata economia occidentale.

Matteo Cazzulani

Analista Politico dell’Europa Centro Orientale

@MatteoCazzulani

Ucraina: Poroshenko lo silura, ma Yatsenyuk si salva con i voti di Yanukovych

Posted in Ukraina by matteocazzulani on February 17, 2016

Il Premier ucraino vince contro una mozione di sfiducia originata dalla richiesta del Presidente di dimissioni per via degli scarsi risultati ottenuti in materia di riforma del Paese in chiave europea. L’astensione degli esponenti degli oligarchi avversari del campo filo europeo fondamentale per mantenere in sella il Governo 



Varsavia – “Quando la terapia non basta ci vuole la chirurgia”. Questa è la motivazione con la quale il Presidente ucraino, Petro Poroshenko, ha invitato il Premier, Arseniy Yatsenyuk, a dimettersi assieme all’intero Consiglio dei Ministri nella giornata di martedì, 16 Febbraio: un invito subito accolto dal Blocco Poroshenko, la forza politica del Capo dello Stato, il quale ha registrato una mozione di sfiducia che, tuttavia, non ha ottenuto il quorum necessario per dimissionare il Governo.

Nello specifico, il Presidente Poroshenko ha espresso costernazione per lo stallo nel quale si trova la squadra di Yatsenyuk, ai minimi storici di gradimento che nessun altro Governo ha mai toccato nella storia dell’Ucraina finora, ed ha invitato i Partiti che formano la coalizione filo europea a sostenere un nuovo Esecutivo dopo che quello attuale, travolto da casi di corruzione e privo del sostegno della maggioranza dei Gruppi in parlamento, è oggi incapace di attuare le riforme necessarie per adattare il Paese agli standard europei.

Nonostante le ragioni, forti, con le quali il Presidente ha proposto le dimissioni del Governo, la mozione di sfiducia a Yatsenyuk è stata votata, nella tarda serata, solamente da 194 deputati: 36 in meno rispetto al quorum necessario per dimissionare l’Esecutivo. 

Se, da un lato, alcuni partiti della coalizione filo europea, Samopomich e Batkivshchyna, hanno sostenuto la mozione di sfiducia, i parlamentari del Fronte Popolare -la forza politica di Yatsenyuk- e molti esponenti del Blocco Poroshenko hanno abbandonato i lavori d’aula assieme ai deputati del Blocco dell’Opposizione: il gruppo sponsorizzato dagli oligarchi che, a suo tempo, finanziavano il regime dell’ex-Presidente, Viktor Yanukovych.

Pronta, all’esito della votazione, è stata la reazione di Yatsenyuk, che ha dichiarato la volontà di continuare a lavorare per realizzare gli obiettivi della sua squadra di Governo che, di recente, ha visto il reintegro di tre Ministri che precedentemente, dopo avere denunciato l’impossibilità di attuare le riforme, avevano rassegnato le proprie dimissioni.

Di sicuro, fuori dalla squadra di Governo resta il Ministro dello Sviluppo Economico, Aivaras Abromavičiuš: uno dei tre Ministri stranieri, fortemente voluti da Poroshenko per approntare le riforme in senso europeo necessarie per integrare l’Ucraina nella comunità euro atlantica, che ha rassegnato le proprie dimissioni denunciando pressioni sul suo operato da parte sia dell’Amministrazione Presidenziale, che dell’establishment del Premier.

Differente è stata la reazione dei promotori della mozione di sfiducia: se il Capogruppo del Blocco Poroshenko, Yuri Lutsenko, ha dichiarato che, in ogni caso, la composizione del Governo Yatseniuk deve essere rivista profondamente per non deludere l’elettorato, Batkivshchyna ha ritirato il suo unico Ministro dal Governo, mentre Samopomich -che già in precedenza ha ritirato il suo unico esponente nell’Esecutivo- ha deciso di boicottare i vertici di coalizione.

Andata a vuoto la mozione, Yatsenyuk e il suo Governo possono restare in carica senza temere alcun voto di sfiducia da parte del Parlamento almeno fino all’inizio della nuova sessione della Rada, quando, secondo il regolamento, sarà possibile registrare, e votare, un nuovo ordine del giorno per dimissionare il Governo. 

In ogni caso, resta difficile per il Premier sia porre rimedio alla mancata approvazione delle riforme che la Comunità Internazionale ha fortemente richiesto all’Ucraina per adattarsi agli standard occidentali in materia di trasparenza e lotta alla corruzione, sia risollevare un tasso di gradimento in caduta libera.

D’altro canto, poco chiara resta la posizione di Poroshenko che, dopo avere richiesto a gran voce le dimissioni di Yatsenyuk e del suo Esecutivo, deve ora dimostrare di andare fino in fondo per ottenere un rimpasto che il Capo dello Stato stesso ha definito non più rinviabile onde evitare una frattura con l’elettorato.

Nello specifico, il Presidente ha definito “non più rinviabile il tempo delle riforme”, un fatto che non permette nemmeno più la possibilità di apportare cambiamenti parziali alla guida di alcuni Ministeri, bensì richiede la necessità di un rimpasto totale a partire dal Premier. 

Una nuova coalizione tra Presidente, Premier e oligarchi

Nei fatti, le mancate dimissioni del Governo hanno reso chiara l’esistenza in Parlamento di una nuova, grande coalizione a sostegno dell’Esecutivo composta, da un lato, da Poroshenko e Yatsenyuk e, dall’altro, dagli oligarchi Rinat Akhmetov e Serhiy Liovochkyn: due dei principali sponsor del regime Yanukovych.

Infatti, per salvare Yatsenyuk e il suo Governo il Fronte Popolare e buona parte del Blocco Poroshenko -composta da esponenti in tempo vicini all’entourage dell’ex-Presidente Viktor Yushchenko, in stretti affari con Yanukovych- hanno necessitato della astensione dei deputati del Blocco dell’Opposizione vicini ad Akhmetov e Liovochkyn che, puntualmente, hanno abbandonato l’aula prima della messa ai voti della mozione.

Tale fatto è stato interpretato dai promotori delle dimissioni del Governo come una chiara prova sia del connubio tra il Premier Yatsenyuk e il clan Akhmetov, che dell’esistenza di un tacito accordo tra l’Amministrazione Poroshenko e i vecchi esponenti del regime Yanukovych che risale ai tempi della seconda parte della Presidenza Yushchenko.

Del resto, se la contrarietà alla mozione contro il Governo è stata chiara da parte del Fronte Popolare di Yatsenyuk, oscuro resta il comportamento di Poroshenko, che sembrerebbe stato incapace di convincere l’intero suo Blocco a votare in favore di una direttiva, le dimissioni dell’Esecutivo, da lui stesso emanata.

Di sicuro, ad incrementare consenso dalla nascita della nuova grande coalizione Poroshenko-Yatsenyuk-Akhmetov-Liovochkyn sono i partiti che si sono opposti al salvataggio del Governo, Batkivshchyna e Samopomich, i quali già hanno avviato trattative per unire le forze in caso di elezioni anticipate.

Nello specifico, la leader di Batkivshchyna, l’ex-Premier Yulia Tymoshenko -la principale oppositrice del regime Yanukovych- ha stretto una partnership elettorale con il Movimento Anti Corruzione di Valentyn Nalyvaychenko, mente Samopomich, nel suo Congresso, ha confermato il Sindaco di Leopoli, Andriy Sadoviy, alla guida del Partito con il chiaro obiettivo di mandare a casa il Governo.

Inoltre, a prendere sempre più consenso è il Movimento Anti Corruzione del Governatore di Odessa, Mikheil Saakashvili, ex-Presidente della Georgia che, a più riprese, ha accusato Yatsenyuk ed esponenti del Governo di collusione con gli oligarchi e corruzione: due piaghe che, a suo dire, impossibilitano l’evoluzione dell’Ucraina in chiave europea.

A nutrire le fila del Movimento di Saakashvili, che i sondaggi danno in forte ascesa tra l’elettorato, sarebbero pronti l’ex-Ministro Abromavičiuš e la pattuglia dei dissidenti al Governo Yatsenyuk interni al Blocco Poroshenko capitanata dagli ex-giornalisti ed attivisti politici Mustafà Nayyem e Serhiy Leshchenko.

Matteo Cazzulani

Analista Politico dell’Europa Centro Orientale

@MatteoCazzulani

Ucraina: tutto sulla crisi di Governo

Posted in Ukraina by matteocazzulani on February 1, 2016

Il Presidente ucraino, Petro Poroshenko, litiga col Premier, Arseniy Yatsenyuk, in merito all’indizione di un referendum sull’autonomia delle regioni interessate dalla guerra con la Russia. Tutti i nomi del possibile rimpasto di Governo



Varsavia – È un periodo traballante quello della politica ucraina, dove la coalizione di governo è alle prese con un rimpasto necessario per superare una crisi sempre più allarmante.

Nella giornata di lunedì, 25 Gennaio, si è consumato l’ennesimo scontro tra il Presidente ucraino, Petro Poroshenko, e il Premier, Arseniy Yatsenyuk, legato alla richiesta del Capo del Governo di indire un referendum sulla concessione dell’autonomia alle regioni orientali dell’Ucraina interessate dalla guerra con la Russia: una proposta che il Capo dello Stato ha respinto categoricamente.

Il confronto ha avuto luogo nel corso di una delicata riunione del “Gruppo dei Sette”, commissione di contatto formata da esponenti dei due principali partiti della colazione filo europea: il Presidente Poroshenko, il Capo dell’Amministrazione Presidenziale, Borys Lozhkin, lo Speaker del Parlamento, Volodymyr Hroysman, e il capogruppo in Parlamento, Yuri Lutsenko, per il Blocco Poroshenko, il Premier Yatsenyuk, il Presidente del Consiglio Nazionale di Sicurezza e Difesa, Oleksandr Turchynov, e il Ministro degli Interni, Arsen Avakov, per il Fronte Popolare.

Oltre alla motivazione diplomatica -l’autonomia a Donbas e Oblast di Luhansk è un provvedimento previsto degli Accordi di Minsk per la regolazione del conflitto tra Ucraina e Russia- l’opposizione di Poroshenko al referendum è legata anche al tentativo di bloccare un’iniziativa personale di Yatsenyuk atta a risollevare un rating di gradimento che, per il Premier, è in caduta libera.

Infatti, a confermare la ratio tattica della richiesta del referendum è stato un post su Facebook in favore dell’iniziativa del Premier, che ha fatto infuriare Poroshenko, scritto dal Ministro Avakov, il braccio destro di Yatsenyuk il cui dimissionamento è dato quasi per certo.

Più che il Ministero di Avakov, ad interessare il rimpasto di Governo è il premierato, che potrebbe passare dalle mani di Yatsenyuk ad uno tra Turchynov, Lozhkin e Hroysman, anche se in corsa per la guida del Governo sono, inoltre, l’attuale Ministro delle Finanze, Natalia Yaresko, e il Governatore della Regione di Odessa, l’ex-Presidente della Georgia, Mikheil Saakashvili.

Un’altra posizione calda è quella del Vice Premier con delega all’Integrazione Europea, carica che l’Unione Europea ha fortemente consigliato all’Ucraina di creare e che potrebbe essere affidata a Saakashvili: politico, vicino all’Amministrazione Presidenziale, in crescita di consenso grazie alla creazione di un movimento nazionale contro la corruzione fortemente critico di Yatsenyuk, e, per questo, osteggiato dal Fronte Popolare. 

Altra pedina interessata dal rimpasto di Governo è il Ministero dell’Economia, il cui Capo, Aivaras Abromavičius, tecnico lituano, nominato in quota Poroshenko, ha lamentato l’impossibilità di lavorare in serenità per via delle interferenze di Yatsenyuk, e per questo può essere promosso dal presidente a Vice Premier con delega alle Riforme.

In forse è anche la permanenza nel Governo del Ministro dell’Energia, Volodymyr Demchyshyn, esponente del Blocco Poroshenko capace di potare a compimento la diversificazione delle forniture di gas dell’Ucraina che, tuttavia, non piace a Yatsenyuk e al Fronte Popolare.

Questione aperta, e cruciale per la tenuta della coalizione, è il supporto al Governo dei partiti minori come Samopomich, che, dopo avere espresso forti critiche in merito all’attività dell’Esecutivo, ha ritirato il suo unico Ministro, Oleksiy Pavlenko, a cui era stato affidato il Dicastero dell’Agricoltura.

Tuttavia, Samopomich potrebbe restare nella coalizione qualora fosse accettata, sempre a Capo del Ministero dell’Agricoltura, la nomina di Ivan Miroshnichenko, personalità che tuttavia non è gradita a Yatsenyuk.

Importante è anche il ruolo del partito Batkivshchyna, la cui leader, Yulia Tymoshenko, ha dichiarato di non intendere accettare poltrone pur di mantenere l’appoggio a un Governo del quale, al contrario, la stessa Tymoshenko ha richiesto dimissioni in toto, a partire dal Premier Yatsenyuk.

Infine, a supplire alla fuoriuscita di Batkivshchyna in caso di mancato azzeramento del Governo è il Partito Radicale, forza politica già uscita una volta dalla maggioranza il cui leader, Oleh Lyashko, ha chiesto di essere nominato a Speaker in cambio dell’appoggio dei radicali all’Esecutivo.

Poroshenko e Saakashvili vs Sadoviy e Tymoshenko

Poiché la nomina a Speaker di Lyashko è improbabile, e la richiesta nella Tymoshenko quasi impossibile da realizzare, la soluzione più probabile è il varo di un nuovo Esecutivo con Yatsenyuk Premier e la carica di Vice Premier concessa a Vitaliy Kovalchuk, ex-Coordinatore della campagna elettorale di Poroshenko.

La nomina di Kovalchuk, che Yatsenyuk oppone strenuamente, garantirebbe una maggiore presenza del Presidente nel Governo, e suggellerebbe un nuovo equilibrio all’interno della maggioranza.

Di sicuro, ad essere altamente improbabili sono Elezioni Parlamentari anticipate, dal momento in cui sia Poroshenko che Yatsenyuk sono ad esse impreparati.

Da un lato, Yatsenyuk, giudicato incapace di combattere la corruzione in maniera efficace, e il Fronte Popolare sono in crollo di consensi.

Dall’altro, anche il Presidente Poroshenko lamenta un calo del rating personale di consensi.

Tuttavia, come riporta l’autorevole Ukrayinska Pravda, il Presidente sta lavorando per il varo di una coalizione in grado di ottenere la maggioranza dei consensi in caso di Elezioni Parlamentari Anticipate.

Secondo le indiscrezioni, la coalizione filo-presidenziale sarebbe composta, oltre che dal Blocco Poroshenko, anche dal Movimento Anti Corruzione di Saakashvili e da Nash Kray, un progetto politico concepito per erodere i consensi del Blocco dell’Opposizione, 

Questa forza politica, particolarmente forte nell’est del Paese, è formata da oligarchi appartenenti all’entourage dell’ex-Presidente Viktor Yanukovych, autore di un regresso democratico che, tra il 2010 e il 2014, ha portato l’Ucraina dall’essere una democrazia sul modello occidentale al divenire un regime autocratico senza divisione dei poteri, libertà di stampa e rispetto del dissenso.

D’altro canto, pronti ad opporsi alla coalizione presidenziale sono Samopomich e Batkivshchyna, come dimostrano i recenti contatti intercorsi tra la Tymoshenko e il leader di Samopomich, il Sindaco di Leopoli, Andriy Sadoviy.

Nel caso questo sviluppo dovesse tradursi in realtà, in Ucraina si assisterebbe ad una divisione della coalizione filo europea secondo le fazioni storiche che hanno governato il Paese dal 2004 al 2010, dopo il processo democratico noto come Rivoluzione Arancione.

Da un lato, Poroshenko raccoglierebbe l’eredità dell’ex-Presidente, Viktor Yushchenko, ponendosi a Capo di una coalizione spiccatamente filo atlantica e, nel contempo, incline al compromesso con l’entourage di Yanukovych.

Dall’altro, la Tymoshenko tornerebbe alla guida di uno schieramento filo europeo nettamente contrapposto dalle oligarchie dell’est del Paese.

Matteo Cazzulani

Analista Politico dell’Europa Centro Orientale

@MatteoCazzulani

Ucraina: crisi di Governo tra Parlamento, Premier e Presidente

Posted in Ukraina by matteocazzulani on December 22, 2015

L’opposizione del Partito di Yulia Tymoshenko al bilancio e le frizioni tra l’entourage del Premier Yatsenyuk e l’Amministrazione Poroshenko sulla lotta alla corruzione stanno minando la compattezza della coalizione filo occidentale. L’ex-Presidente georgiano Saakashvili verso un proprio Partito



Varsavia – Spesso, i numeri sono associati con la perdita del senno, e così è per quanto riguarda l’Ucraina, dove la coalizione filo occidentale di Governo sorta dopo la Rivoluzione della Dignità -processo democratico nel 2015 che ha posto fine al regime di Viktor Yanukovych- e le seguenti Elezioni Presidenziali e Parlamentari rischia di crollare sull’approvazione del bilancio statale.

Nella giornata di giovedì, 17 Dicembre, il Parlamento ucraino ha congelato l’approvazione di un bilancio che prevede, oltre ad un’entrata di 601 miliardi di Hryvne ed un’uscita di 674 Miliardi di Hryvne, il rafforzamento dell’esercito e l’incremento degli armonizzatori sociali al 19%.

Le priorità del bilancio, presentate dal Premier, Arseniy Yatsenyuk, hanno trovato il pieno sostegno del Fronte Popolare -la forza politica di Yatsenyuk- e del Blocco Poroshenko -il Partito del Presidente ucraino, Petro Poroshenko- ma non sono piaciute ad una parte consistente della maggioranza. Minacciando una mozione di sfiducia per il Governo, la leader del Partito Batkivshchyna, Yulia Tymoshenko, ha contestato la mancata protezione delle pensioni dall’inflazione e i troppo scarsi finanziamenti alla cultura.

Pronta a quella che appare come una vera e propria crisi politica è stata la risposta del Presidente Poroshenko e del Premier Yatsenyuk che, in una nota congiunta assieme al Presidente del Parlamento, Volodymyr Hroysman, hanno ribadito la continuazione dei lavori della coalizione per raggiungere gli obiettivi prefissati, tra i quali l’integrazione dell’Ucraina nella Comunità Euroatlantica.

A sua volta, il Capogruppo del Blocco Poroshenko, Yuri Lutsenko, ha ribadito la compattezza della maggioranza, minimalizzando l’opposizione della Tymoshenko al bilancio. Tuttavia, più che dalla Tymoshenko -che assieme a Lutsenko è stata la principale dissidente al regime di Yanukovych- la vera e propria destabilizzazione della maggioranza proviene dallo scontro in essere tra il Fronte Popolare e il Blocco Poroshenko e, più in generale, tra l’entourage del Premier Yatsenyuk e l’Amministrazione Presidenziale. 

Le frizioni tra le due realtà sono emerse con un litigio nel corso di una riunione del Consiglio per le Riforme -un organismo composto da Ministri e Governatori, presieduto dal Presidente Poroshenko- tra il Ministro degli Interni, Arsen Avakov, e il Governatore di Odessa, Mikheil Saakashvili, che si sono accusati reciprocamente di corruzione, arrivando al lancio di una bottiglia d’acqua e allo scambio di apprezzamenti poco cordiali.

Avakov, esponente dell’entourage del Premier, ha reagito con durezza alle accuse di corruzione che Saakashvili, ex-Presidente della Georgia e stretto alleato del Presidente Poroshenko, ha rivolto a Yatsenyuk facendo riferimento ai legami del Capo del Fronte Popolare con oligarchi del calibro di Mykola Martynenko, Ihor Kolomoisky e Rinat Akhmetov -quest’ultimo già sponsor del regime Yanukovych.

Come riportato dall’autorevole Ukrayinska Pravda, Saakashvili, che in occasione dello scontro con Avakov e Yatsenyuk ha ottenuto l’appoggio del Presidente Poroshenko, non ha perso tempo e, già nella giornata di Domenica, 20 Dicembre, ha raccolto alcuni deputati del Blocco Poroshenko e del Partito Samopomich -altra forza della maggioranza- in una cena che, secondo autorevoli commentatori, segna il primo passo verso la creazione di un Partito dell’ex-Presidente georgiano.

Turchynov verso il Premierato

Secondo ipotesi molto accreditate, Saakashvili, in ascesa di gradimento come certificano i principali sondaggi, ambirebbe ad una nomina governativa come Vice Premier con delega all’Integrazione Europea, anche se tale passo appare difficile da essere realizzato per due ragioni.

In primis, per la nomina di Saakashvili mancherebbero i voti in Parlamento, ed una sua candidatura forzata da parte del Presidente Poroshenko porterebbe inevitabilmente ad un crollo della coalizione di Governo, costringendo il Blocco Poroshenko a cercare alleati nel Blocco dell’Opposizione, creatura politica filorussa sorta sulle ceneri del Partito delle Regioni di Yanukovych.

In secondo luogo, l’alleanza tra l’entourage del Premier Yatsenyuk e l’Amministrazione Presidenziale è vista come garanzia di stabilità da parte del Fondo Monetario Internazionale, al quale l’Ucraina è legata da un ingente debito.

Per questa ragione, è molto accreditata l’ipotesi, riportata da Radio Liberty, secondo la quale Poroshenko, in cerca di un sostituto per Yatsenyuk, in caduta libera nei sondaggi, starebbe optando per il Capo del Consiglio Nazionale di Sicurezza e Difesa dell’Ucraina, Oleksandr Turchynov.

Già Presidente ad interim e Speaker del Parlamento, e ancor prima Vice Premier e Premier ad interim dopo il dimissionamento di Yulia Tymoshenko per mano di Yanukovych nel 2010, Turchynov è esponente di spicco del Fronte Popolare, nonché personalità vicina al Premier Yatsenyuk.

Matteo Cazzulani

Analista Politico dell’Europa Centro Orientale

@MatteoCazzulani

Ucraina: Poroshenko dice sì a Yatsenyuk Premier in cambio di Hroysman Speaker della Rada

Posted in Uncategorized by matteocazzulani on November 1, 2014

Il Presidente ucraino da il via libera alla riconferma del Capo del Governo per assicurare la Presidenza del Parlamento ad un esponente del suo Blocco. Nonostante l’endorsement ufficiale al Capo del Fronte Popolare, scoppia il caso Sadoviy.

Tante le promesse ma anche tanta la confusione che regna nella vita politica ucraina all’indomani delle Elezioni Parlamentari anticipate che hanno confermato la maggioranza al Partito del Presidente Petro Poroshenko, il Blocco Poroshenko – coalizione di Partiti centristi e moderati, come Solidarnist, UDAR e Terza Repubblica Ucraina- e a quello del Premier Arseniy Yatsenyuk, il moderato Fronte Popolare.

Come riportato venerdì, 31 Ottobre, dallo stesso Poroshenko, il Blocco del Presidente è pronto a sostenere la riconferma di Yatsenyuk alla guida del Governo in cambio dell’elezione a Speaker del Parlamento dell’attuale Vicepremier, Volodymyr Hroysman.

Hroysman, esponente del Blocco Poroshenko, è stato indicato dalla lista del Presidente come candidato Premier, ma la vittoria del Fronte Popolare nel voto proporzionale -avvenuta per un solo punto percentuale: 22% a 21%- ha permesso a Yatsenyuk di richiedere per sé la riconferma alla guida del Governo, e di rivendicare il diritto a nominare esponenti del suo Partito a Capo dei Ministeri degli Interni, della Giustizia e delle Finanze.

Con l’endorsement di Poroshenko a Yatsenyuk, Hroysman potrebbe trovare una ricompensa nella presidenza del Parlamento ucraino: una posizione per la quale in pole position è stato finora l’ex-Ministro degli Interni, Yuri Lutsenko, capolista del Blocco Poroshenko, ora possibile Capogruppo alla Rada.

“Il Blocco Poroshenko e il Fronte Popolare hanno già avviato un gruppo di lavoro per la formazione della nuova coalizione con Samopomich” ha dichiarato Hroysman, menzionando il movimento di orientamento cristiano-democratico e pro-occidentale capace, alle Elezioni, di ottenere il terzo posto con l’11% dei consensi.

Proprio la presenza di Samopomich nella maggioranza ha aperto un caso politico legato alla presunta offerta del Premierato che il Presidente Poroshenko avrebbe rivolto al leader di Samopomich, il Sindaco di Leopoli Andriy Sadoviy.

Come dichiarato dall’esponente di Samopomich, Oleh Berezyuk, sul 5 Kanal, il Presidente Poroshenko avrebbe comunque incassato il no secco di Sadoviy, che avrebbe preferito ricoprire la carica di Sindaco della sua città fino alla fine del suo mandato.

Se confermata, l’offerta di Poroshenko a Sadoviy metterebbe in discussione l’accordo che il Presidente avrebbe stretto dopo le Elezioni con Yatsenyuk per creare una coalizione filo-europea basata sull’intesa tra il Blocco Poroshenko e il Fronte Popolare.

Secondo le prime trattative, la coalizione tra il Blocco del Presidente e il Fronte del Premier dovrebbe basarsi su un progetto di lavoro derivato dall’integrazione dei programmi delle due forze partitiche: da un lato, come promesso dal Presidente Poroshenko, l’armonizzazione delle strutture giudiziarie e fiscali del Paese agli standard dell’Unione Europea, così da permettere all’Ucraina di presentare la domanda di membership all’UE entro il 2019.

Dall’altro, come invece promesso da Yatsenyuk, la coalizione si dovrebbe impegnare ad eseguire fin da subito i punti dell’Accordo di Associazione tra l’UE e l’Ucraina, a continuare le politiche di risistemazione dei conti dello Stato già avviate, ed ad incrementare le dotazioni di bilancio per la difesa dall’aggressione militare della Russia.

La Tymoshenko tratta con il Presidente

Oltre che per Sadoviy, le dichiarazioni di Hroysman aprono un caso anche per quanto riguarda la presenza o meno di altre forze del campo democratico nella coalizione, che sia secondo il Presidente Poroshenko, che il Premier Yatsenyuk deve essere allargata.

Come dichiarato dalla portavoce dell’ex-Premier Yulia Tymoshenko, Marina Soroka, il Partito di orientamento social-popolare-democratico Batkivshchyna ha avviato consultazioni con Poroshenko per la partecipazione alla coalizione.

Yulia Tymoshenko ha dichiarato che Batkivshchyna non pretende alcun posto nel Governo, ma richiede l’inclusione dei suoi principali punti programmatici, come il rafforzamento dei contatti diplomatici con l’Occidente, un referendum per l’ingresso nella NATO.

La Tymoshenko ha poi chiesto a Poroshenko e Yatsenyuk la lustrazione di tutti i politici conniventi con il regime autoritario dell’ex-Presidente, il filorusso Viktor Yanukovych.

Matteo Cazzulani
Analista Politico dell’Europa Centro-Orientale
Twitter @MatteoCazzulani

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L’Ucraina verso un Governo Yatsenyuk Bis

Posted in Ukraina by matteocazzulani on October 29, 2014

Il Premier uscente, vincitore del voto popolare, chiede la riconferma per se stesso e propone la formazione del nuovo Esecutivo sul modello della Commissione Europea, collegiale e compartecipato. Blocco Poroshenko, Batkivshchyna e Samopomich i Partiti che aderiscono alla maggioranza

Una coalizione aperta per un governo alla europea, basato su un programma di 3 pagine circa per realizzare 36 nuove leggi. Nella giornata di mercoledì, 29 Ottobre, il Premier ucraino, Arseniy Yatsenyuk, ha presentato le proposta di coalizione che il Fronte Popolare, forza politica di orientamento moderato da lui guidata, intende proporre a sostegno del nuovo Esecutivo.

Come riportato dallo stesso Yatsenyuk, la formazione del Governo deve avvenire mediante la presentazione, da parte delle forze politiche di orientamento democratico entrate in Parlamento, di candidature ai vari Dicasteri, le quali, così come avviene per la composizione della Commissione Europea, dovranno essere confermate dalle Commissioni competenti in audizioni pubbliche.

Tra gli invitati alla coalizione, Yatsenyuk, il cui Fronte Popolare ha ottenuto il 22% dei consensi, ha citato in primo luogo il Blocco Poroshenko, coalizione di Partiti centristi e moderati a sostegno del Presidente ucraino, Petro Poroshenko, che alle recenti elezioni ha ottenuto il 21% dei voti.

Il secondo Partito invitato a fare parte della maggioranza di Governo è Batkivshchyna, la forza di orientamento social-popolare-democratico dell’ex-Premier, Yulia Tymoshenko, che nelle Elezioni Parlamentari ha ottenuto il 5% dei consensi.

Oltre alle tre tradizionali forze del campo democratico, Yatsenyuk ha anche invitato alle consultazioni per la creazione del nuovo Governo sia il Movimento di ispirazione cristiano-democratica e filo occidentale Samopomich, la forza partitica del Sindaco di Leopoli, Andriy Sadoviy, classificatasi terza con l’11% dei voti, che il Partito Radicale ucraino del populista Oleh Lyashko, che ha ottenuto il 7% dei voti.

Per quanto riguarda il Fronte Popolare, Yatsenyuk ha presentato la propria candidatura alla carica di Premier, ed ha ventilato l’ipotesi di presentare esponenti del suo Partito, che ha ottenuto la maggioranza relativa nelle ultime elezioni parlamentari -ed ha quindi il diritto di avanzare le candidature più prestigiose- per la guida del Ministero dell’Economia, della Giustizia e degli Interni.

Dal punto di vista programmatico, l’accordo di coalizione proposto da Yatsenyuk prevede la promessa, da parte degli alleati di governo, di approvare di più di trenta leggi per attuare tutti i punti dell’Accordo di Associazione tra l’Ucraina e l’Unione Europea e stabilizzare la situazione economica del Paese, tra cui una legge contro la corruzione, la riforma del sistema degli investimenti, del settore agrario e della difesa.

I punti dell’accordo di coalizione di Yatsenyuk collimano con il programma del Presidente Poroshenko, noto come “Strategia 2020”, che prevede l’armonizzazione delle strutture economiche, giuridiche ed istituzionali agli standard europei per permettere all’Ucraina di presentare la domanda ufficiale di membership all’UE entro il 2019.

Tuttavia, il Blocco Poroshenko, che solo grazie alla vittoria di propri candidati in molti dei collegi uninominali, da cui sono stati eletti la metà dei Parlamentari, possiede la maggioranza dei seggi in Parlamento, ha presentato un proprio accordo di coalizione, che prevede la creazione di un’Assemblea di Coalizione e di un Consiglio della Coalizione: una sorta di parlamento e governo interni alla maggioranza in cui devono essere discusse ed approvate tutte le decisioni.

Per quanto riguarda la distribuzione dei Ministeri nel Governo, il Blocco Poroshenko sembra sostenere senza problemi la riconferma di Yatsenyuk, ma ha richiesto per un proprio esponente la guida del Ministero degli Interni, che con tutta probabilità sarà diviso in due sottoministeri.

La Tymoshenko rinuncia alla poltrona

Pronta alla proposta di accordo di Yatsenyuk è stata la risposta di Yulia Tymoshenko, che ha dichiarato la volontà di Batkivshchyna di partecipare alla maggioranza senza, tuttavia, ambire ad alcun posto nel Governo.

Nello specifico, la Tymoshenko ha sottolineato di essere interessata ad attuare al più presto i punti fondamentali del programma di Batkivshchyna, come il rafforzamento dei legami con la Comunità Euroatlantica, l’indizione di un referendum per l’abolizione dello status di neutralità e per l’ingresso dell’Ucraina nella NATO, e la lustrazione di tutte le personalità colluse con il regime dell’ex-Presidente, Viktor Yanukovych.

Reazione all’invito di Yatsenyuk è provenuta anche da Samopomich, che si è detta interessata a sostenere un Governo di professionisti senza alcuna spartizione secondo logiche partitiche.

Nello specifico, Samopomich ha richiesto l’abolizione immediata dell’immunità parlamentare, e l’espulsione dalla maggioranza dei deputati che hanno votato a favore delle leggi liberticide imposte dall’ex-Presidente Yanukovych lo scorso 16 Gennaio per reprimere le dimostrazioni pacifiche e democratiche sul Maidan.

Matteo Cazzulani
Analista Politico dell’Europa Centro-Orientale
Twitter @MatteoCazzulani

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Elezioni in Ucraina: il Premier Yatsenyuk supera Poroshenko al proporzionale e detta le condizioni al Presidente per il nuovo Governo

Posted in Ukraina by matteocazzulani on October 27, 2014

Il Fronte Popolare del Premier ucraino sorpassa il Blocco Poroshenko al proporzionale, ma con la somma del maggioritario la lista del Presidente mantiene comunque la maggior parte dei seggi. Il movimento Samopomich del Sindaco di Leopoli, Andriy Sadoviy, e il Partito di Yulia Tymoshenko, Batkivshchyna, invitati a fare parte della coalizione

Un sorpasso inaspettato, anche se solo virtuale, che rafforza la posizione del Premier sul Presidente. Nella giornata di lunedì, 27 Ottobre, il moderato Fronte Popolare del Premier ucraino, Arseniy Yatsenuyk, ha superato, di una manciata di voti, il Blocco Poroshenko: lista composta da partiti centristi e moderati -Solidarnist, UDAR e Terza Repubblica Ucraina- in sostegno al Presidente, Petro Poroshenko.

Al 70% delle schede scrutinate -un dato oramai quasi stabilizzato- il Fronte del Premier Yatsenyuk ha ottenuto il 21,82% dei voti, mentre il Blocco del Presidente è fermo al 21,45%.

Nello specifico, il Blocco Poroshenko ha ottenuto il massimo sostegno nelle Oblast di Vynnitsya -la città natale del Presidente- e in Transcarpazia, la regione dell’alleato politico del Presidente Viktor Baloha.

Da parte sua, il Fronte Popolare è stato il più votato nelle regioni di Ternopil e Ivano-Frankivsk, mentre buono è stato il risultato anche in Bucovina: la zona di provenienza del Premier Yatsenyuk.

Nonostante la prevalenza del Fronte Popolare, il Blocco Poroshenko può comunque contare sula maggioranza dei seggi in Parlamento grazie alle vittorie di candidati dello schieramento del Presidente in diversi collegi uninominali, dai quali viene eletto il 50% dei nuovi deputati nazionali.

Come dichiarato dal Presidente Poroshenko a poche ore dalle prime rilevazioni, il Blocco Poroshenko considera il Fronte Popolare il naturale alleato per una coalizione di Governo che porti l’Ucraina a modernizzare le strutture economiche e finanziare agli standard dell’Unione Europea per permettere a Kyiv di presentare la domanda ufficiale di membership nell’UE entro il 2019.

A sua volta, il Premier Yatsenyuk ha colto l’invito, sottolineando che, preso atto dell’equilibrio sancito dalla quota proporzionale dei consensi, la nomina del Premier e dei Ministri di Interni, Giustizia e Finanze spettano al Fronte Popolare, che intende anche continuare con la sistemazione del bilancio statale già avviata dal Governo uscente.

Oltre al Blocco Poroshenko e al Fronte Popolare, la coalizione sarà quasi certamente allargata anche ad altri soggetti politici, tra cui Samopomich: Partito di orientamento cristiano-democratico e filo-occidentale, capace di raccogliere l’11% dei voti, formato da poco più di un mese dal Sindaco di Leopoli, Andriy Sadoviy.

Oltre che a Leopoli, Samopomich ha ottenuto ampi consensi anche nella città di Kyiv e in diversi collegi all’Estero, tra cui quello di Roma e persino quello di Mosca.

Secondo quanto dichiarato dal Capolista del Blocco Poroshenko, l’ex-Ministro degli Interni Yuri Lutsenko, oltre a Samopomich, la coalizione sarà allargata anche a Batkivshchyna: il Partito dell’ex-Premier Yulia Tymoshenko, di orientamento social-popolare-patriottico, che ha ottenuto il 5% dei consensi.

Filo-russi, populisti e ultraconservatori fuori dal Governo

Fuori dalla coalizione, sempre secondo Lutsenko, sono destinati a stare sia il Blocco di Opposizione, composto da filorussi sostenitori dell’ex-Presidente Viktor Yanukovych, che il Partito Radicale di Ucraina del populista Oleh Lyashko, fermi rispettivamente al 9% e al 7% dei consensi.

Dal punto di vista regionale, il Blocco di Opposizione ha vinto nelle regioni orientali del Paese, mentre il Partito Radicale ha avuto la meglio solo nella Oblast di Chernihiv, di dove Lyashko è originario.

Inoltre, escluso dal Parlamento, e quindi fuori dalla coalizione, resta anche l’ultraconservatore Svoboda, che spesso è stato additato dalla propaganda del Cremlino come Partito nazista.

Matteo Cazzulani
Analista Politico dell’Europa Centro Orientale
Twitter @MatteoCazzulani

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Elezioni in Ucraina: si va verso una coalizione filo-occidentale

Posted in Ukraina by matteocazzulani on October 26, 2014

Il Presidente ucraino, Petro Poroshenko, il Premier Arseniy Yatsenyuk, e il Sindaco di Leopoli, Andriy Sadoviy, sono i vincitori della consultazione elettorale. L’ex-Premier Yulia Tymoshenko, il radicale populista Oleh Lyashko e gli ultra nazionalisti di Svoboda gli sconfitti dalle urne

I dati sono inequivocabili, tanto definiti al punto da permettere previsioni per i prossimi sviluppi politici in Ucraina. Nelle Elezioni Parlamentari anticipate ucraine di Domenica, 26 Ottobre, le forze filo-occidentali hanno ottenuto più del 50% dei consensi.

A vincere la consultazione è stato il Blocco Poroshenko: la lista del Presidente dell’Ucraina, Petro Poroshenko, formata da Patiti centristi e moderati -Solidarnist, UDAR e Terza Repubblica Ucraina- ha ottenuto il 23% dei consensi, staccando il moderato Fronte Popolare del Premier Arseniy Yatsenyuk, secondo, a sorpresa, con il 21% dei voti.

La vera sorpresa della consultazione è Samopomich, forza partitica di orientamento cristiano-democratico e filo-occidentale, fondata di recente dal Sindaco di Leopoli, Andriy Sadoviy, che ha raggiunto il terzo posto con il 13%: una percentuale che supera il consenso ottenuto dal Blocco di Opposizione, formato da sostenitori dell’ex-Presidente autocratico Viktor Yanukovych, fermo al 7% dei consensi.

Le altre tre forze ad entrare in Parlamento sono gli ultraconservatori di Svoboda e il Partito Radicale di Oleh Lyashko con il 6% dei consensi, mentre il Partito social-popolare-democratico Batkivshchyna dell’ex-Premier Yulia Tymoshenko si ferma al 5%.

Soddisfazione è stata espressa dal coordinatore del Blocco Poroshenko, l’ex-Ministro degli Interni Yuri Lutsenko, che ha sottolineato come il buon risultato della lista del Presidente sia stato atteso.

Blocco Poroshenko, Fronte Popolare e Samopomich hanno i numeri per una nuova coalizione

La nuova disposizione dei seggi nel Parlamento già lascia trasparire la possibilità di varare un Governo filo-occidentale sostenuto dal Blocco Poroshenko, dal Fronte Popolare e da Samopomich, alla cui guida il Presidente Poroshenko potrebbe quasi certamente confermare il Premier uscente Yatsenyuk.

Secondo quanto dichiarato da Poroshenko, la maggioranza deve portare a veloce approvazione il programma Strategia 20-20, che prevede la modernizzazione delle strutture del Paese in ambito giuridico ed economico agli standard dell’Unione Europea, così da permettere all’Ucraina di presentare la domanda di adesione all’UE entro il 2019.

Entrando in coalizione con il Fronte Popolare, il Blocco Poroshenko dovrà, inoltre, sia concedere maggiore attenzione alle misure di aggiustamento del bilancio dello Stato, già avviate durante l’attuale esecutivo, che incrementare le dotazioni finanziarie per l’esercito.

La maggioranza filo-occidentale assume ancora più importanza se si considera che, con la percentuale ottenuta da Svoboda e Batkivshchya, su alcuni temi le forze pro-europee possono sfiorare la maggioranza dei 2/3 dei seggi al Parlamento: un limite richiesto per mutare alcuni articoli della Costituzione o per assumere altre decisioni di alta importanza.

Matteo Cazzulani
Analista Politico dell’Europa Centro-Orientale
Twitter @MatteoCazzulani

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