LA VOCE ARANCIONE. Il Blog di Matteo Cazzulani

Crisi ucraina: l’Estonia invita l’Europa ad un ruolo da protagonista

Posted in Paesi Baltici by matteocazzulani on April 9, 2014

Il Premier estone Taavi Roivas invita l’Unione Europea ad aver un ruolo da protagonista nella crisi ucraina con l’imposizione di sanzioni che, nel lungo periodo, convincerebbero Putin ad interrompere la sua espansione militare. La nuova coalizione di liberali e socialdemocratici attenta anche a misure che incrementano con moderazione la spesa pubblica

Il Premier più giovane d’Europa che ha vissuto da adolescente l’ingresso del suo Pese nell’Unione Europea e l’ex-Capo del Governo pronto a passare alla Commissione Europea dopo tre mandati di buongoverno. Questa è la situazione dell’Estonia: Paese del Baltico, tra i più avanzati in UE sul piano tecnologico e su quello dei servizi, che, dinnanzi alla crisi ucraina, che ha reso evidenti le velleità imperialiste e militariste della Russia di Putin -con cui l’Estonia confina direttamente- ha deciso di invitare l’Europa ad avere un ruolo più forte nella vicenda.

Come riportato dalla Reuters, nella giornata di martedì, 8 Aprile, il Premier estone Taavi Roivas ha dichiarato che, dinnanzi alle provocazioni attuate dai russi nelle regioni dell’Ucraina orientale -russofone ma non russofile- l’Europa ben farebbe ad approntare sanzioni economiche nei confronti di Mosca: una misura che, nel breve termine, potrebbe scuotere l’economia europea, ma alla lunga porterebbe l’UE ad indurre il Presidente russo Putin a bloccare il riarmo dell’esercito della Federazione Russa e le provocazioni di carattere militari nei confronti dei Paesi vicini.

La posizione del Premier Roivas, classe ’79, è stata ribadita durante gli ultimi mesi del suo premierato anche dall’ex-Capo del Governo, Andrius Ansip, che, senza celare l’ambizione di diventare il prossimo Commissario UE nominato dall’Estonia, ha rinunciato alla guida dell’Esecutivo, che, dopo una decisione interna al Partito delle Riforme -forza politica appartenente all’Alleanza dei Liberali e Democratici Europei- è stato affidato all’allora giovane Ministro degli Affari Sociali.

Con l’incarico a Roivas, oltre ad un ringiovanimento della compagine di governo si è verificato anche un cambio di maggioranza, dal momento in cui il giovane Premier ha scelto come partner di coalizione del Partito delle Riforme il Partito Social Democratico estone, e non più i conservatori dell’Unione Pro Patria e Res Publica: una decisione che ha portato alla fine delle politiche di austerity promosse da Ansip e ad un incremento della spesa sociale, sopratutto per bambini, disoccupati e per i redditi più bassi.

Con la probabile nomina di Ansip nella prossima Commissione Europea, il Premier Roivas avrà la possibilità di fare sentire in maniera molto forte le legittime preoccupazioni di un Paese che, dopo avere subito per anni la dominazione sovietica e prima ancora zarista, non ha esitato a comprendere che l’atteggiamento di Putin in Ucraina rappresenta un’agghiacciante continuità della politica espansionistica russa volta a ricostituire un nuovo impero che, oltre ad assoggettare Stati ex-URSS, minaccia membri UE come, per l’appunto, l’Estonia.

La NATO rafforza la presenza militare in Estonia e Lituania

Le ragioni dell’Estonia sono da tempo state ben comprese dalla NATO che, per prevenire ogni possibile espansione russa, ha rafforzato la presenza militare difensiva nei Paesi baltici con l’invio di 12 aerei militari di Ststi Uniti d’America, Danimarca e Francia nella base di Shavle in Lituania, e nella nuova centrale operativa di Amari, in Estonia.

Gli aerei NATO sono chiamati a rafforzare le operazioni di pattugliamento dello spazio aereo del Baltico che, spesso, viene infranto da voli militari russi che sconfinato nei cieli di Estonia e Lettonia.

Matteo Cazzulani

GAS E GEOPOLITICA: LA CINA CONTRASTA LA RUSSIA IN ASIA CENTRALE

Posted in Guerra del gas by matteocazzulani on September 22, 2013

Il Presidente cinese, Xi Jimping, firma importanti accordi energetici con Turkmenistan, Kazakhstan, Kyrgyzstan ed Uzbekistan. Il rafforzamento della Cina anche sul piano commerciale

Una dimostrazione di forza che apre nuovi scenari geopolitici. Nella giornata di venerdì, 13 Settembre, il Presidente cinese, Xi Jimping, ha terminato la prima visita del suo mandato in Turkmenistan, Kazakhstan, Uzbekistan e Kyrgyzstan, finita con la firma di importanti accordi commerciali ed energetici.

Gli accordi più importanti sono quelli firmati con il Turkmenistan per la realizzazione di un gasdotto che, attraverso Uzbekistan, Tadzikistan e Kyrgyzstan, trasporta 25 Miliardi di metri cubi di gas naturale turkmeno all’anno in Cina, e per lo sfruttamento completo del più grande giacimento di gas al Mondo, il Galkynysh.

Importanti sono anche gli accordi firmati con il Kazakhstan per il controllo dell’8,33% del Kashagan, il più grande giacimento di greggio kazako, che de facto ha eliminato dalla contesa per il suo controllo il colosso energetico indiano ONGC.

La missione del Presidente Xi Jimping è servita da un lato ad implementare la sicurezza energetica della Cina, che non ha voluto varare un accordo per l’importazione di gas dalla Russia a causa di tensioni legate al prezzo.

Dall’altro, la Cina ha intensificato il controllo su un’area di espansione economica e commerciale che garantisce all’economia cinese il trasporto delle merci nazionali verso l’Occidente.

L’egemonia russa nell’area messa in discussione

Il Capo di Stato cinese, con la visita in Asia Centrale, ha dato dimostrazione di forza geopolitica alla Russia, de facto accentuando la presenza della Cina in una zona su cui il Presidente russo, Vladimir Putin, non ha mai nascosto di volere estendere la propria influenza.

Con la visita in Centro Asia la Cina ha infatti dimostrato la debolezza russa nell’area, dovuta anche al fatto che, ora, gli sforzi di Putin sono concentrati unicamente sull’estensione dell’Unione Doganale Eurasiatica -progetto di integrazione sovranazionale voluto dal Cremlino per stabilire l’egemonia della Russia nell’ex-URSS- in Europa Orientale e sulla Siria.

Inoltre, la visita di Xi Jimping dimostra l’inefficienza dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, che è stata creata dalla Russia per coordinare le posizioni su questioni internazionali degli Stati membri – Tadzikistan, Kazakhstan, Uzbekistan, Kyrgyzstan, Cina e Uzbekistan.

Matteo Cazzulani