LA VOCE ARANCIONE. Il Blog di Matteo Cazzulani

IL DISSENSO BIELORUSSO PROTESTA A LEOPOLI CONTRO IL GIOGO DI MOSCA DI IERI E DI OGGI

Posted in Bielorussia, Ukraina by matteocazzulani on September 23, 2011

Nel capoluogo galiziano gli oppositori ad Aljaksandar Lukashenka ricordano i detenuti politici e la Battaglia della Orsha del 1514: comune capitolo della storia di Bielorussia, Ucraina, Polonia, e Lituania di resistenza alle ambizioni imperiali di Mosca

Il presidente bielorusso, Aljaksandar Lukashenka, ed il primo ministro russo, Vladimir Putin

Nella città delle cinque culture per fuggire all’arresto per Protesta Politicamente Scorretta. Questa la motivazione che giovedì, 7 Settembre, ha spinto gli oppositori bielorussi a Leopoli, in Ucraina, per celebrare il Giorno della Gloria Militare della Bielorussia: una festa nazionale, in vigore, come la bandiera statale bianco-rossa, durante le brevi parentesi di indipendenza di Minsk – dal 1918 al 1919 e dal 1991 al 1995 – fino al definitivo divieto imposto dall’attuale presidente, Aljaksandar Lukashenka, deciso nel ristabilire la simbologia sovietica, e nel mandare al fresco chi si permette ogni forma di commemorazione patriottica.

Proprio per questa ragione, l’opposizione al Bat’ka – com’è definito Lukashenka in patria, ha caricato di estrema attualità tale ricorrenza: a dimostrarlo, i nomi dei ventisette oppositori incarcerati – tra cui l’ex-candidato alla presidenza nelle elezioni falsificate del Dicembre 2010, Njakljau Statkevych – letti nella centrale Ploshcha Rynok, trasformatasi per un giorno da cuore del capoluogo galiziano a Capitale del dissenso bielorusso.

A giustificare la scelta di Leopoli, ed evidenziare la vicinanza culturale della Città delle Cinque Culture – ucraina, polacca, armena, ebraica ed asburgica – all’opposizione a Lukashenka, il fatto storico alla base della Festa nazionale, la Battaglia della Orsha dell’8 Settembre 1514: allora, un’armata di 30 mila bielorussi, ucraini, polacchi e lituani – che dal 1569 vivranno in un’unico stato, la Repubblica delle Due Nazioni – sotto il comando del Principe Kostjantyn Ostroz’kyj sconfisse gli 80 mila soldati del Granducato di Mosca, salvando le terre dell’Europa Centrale da una dominazione straniera data per certa.

“I nostri predecessori erano persone sagge – ha dichiarato a Radio Liberty V’jacheslau Sivchyk, Leader del Movimento Razom – ci hanno mostrato cosa bisogna fare quando dall’esterno entrano nel tuo Paese, confiscano case e fabbriche, ed installano un governo voluto dal Cremlino. Siamo qui per l’unità di bielorussi ed ucraini, che – ha continuato – come polacchi e lituani sono popoli europei”.

La battaglia di cui non parlare

La Battaglia della Orsha è una pagina di storia europea davvero importante, ciò malgrado finita nel dimenticatoio in tutto il Vecchio Continente. Nella lontana Europa Occidentale, troppo interessata ad Africa e Sud America, e dimentica della parte centro-orientale dell’UE – complice anche la sete di gas -non ve n’è traccia, se non in lezioni universitarie di professori illuminati.

Ma anche in Bielorussia guai a parlarne: come dichiarato, sempre a Radio Liberty, dal dissidente bielorusso, Aljakseu Pushkin, il sito della battaglia oggi è ricoperto da sterpaglie e piantagioni di melone, e a ravvivare tale landa desolata nella Giorno della Gloria Militare ci ha pensato solo un gruppo di cantanti di poesia goliardica, appositamente inviati dalle Autorità filo-sovietiche per rendere impossibile qualsiasi celebrazione.

Matteo Cazzulani