LA VOCE ARANCIONE. Il Blog di Matteo Cazzulani

Polonia: conservatori PiS vincono le elezioni e vanno verso un Governo monocolore

Posted in Polonia by matteocazzulani on October 25, 2015

Il partito Diritto e Giustizia spodesta la moderata Piattaforma Civica -PO- dopo otto anni di Governo. Populisti, Social liberali e contadini entrano in Parlamento, fuori sinistra e radicali nazionalisti

Varsavia – Nessuna sorpresa nei numeri, e nella composizione del futuro Governo. Come ampiamente previsto da tutti i sondaggi, il principale partito dell’opposizione, il conservatore Diritto e Giustizia -PiS- ha vinto le elezioni parlamentari polacche con il 39% dei consensi, spodestando dopo 8 anni di Governo la moderata Piattaforma Civica -PO- seconda con il 23% dei voti.

Al terzo posto, secondo gli exit pool, si è classificato il movimento populista Kukiz 15, con il 9% dei consensi, seguito dal movimento Social liberale Moderna, quarto con il 7% dei voti, e dal partito contadino PSL con il 5%. Fuori dal Parlamento restano la Sinistra Unita -coalizione che non è riuscita a superare l’8% di sbarramento richiesto per le coalizioni- e il movimento radical nazionale KORWiN, al di sotto del 5% di sbarramento richiesto per i Partiti.

Come riportato dal Capo del PiS, Jaroslaw Kaczynski, e dalla candidata Premier PiS, Beata Szydlo, PiS è pronto a governare in solitaria per cambiare la Polonia secondo gli ideali del partito conservatore.

La vittoria del PiS è legata all’incapacità dimostrata dalla PO di trovare un leader capace di guidare il Governo dopo la nomina di Donald Tusk -unico Premier ad avere ottenuto la riconferma dalle urne nella storia politica polacca- a Presidente della Commissione Europea.

PiS ha anche saputo attrarre il voto di una larga fetta dell’elettorato grazie ad un’operazione di ammodernamento ideologico e programmatico, che ha evoluto un partito finora su posizioni clerical-radicali in una forza politica conservatrice moderna sull’esempio dei Tory britannici.

Sul piano programmatico, PiS ha proposto il rafforzamento della Polonia come leader regionale per tutelare gli interessi dell’Europa Centro Orientale in un’Europa sempre più germanocentrica. PiS sostiene la necessità di dislocare basi permanenti NATO in Europa Centro Orientale, ed ha opposto il meccanismo di distribuzione forzato dei cosiddetti migranti voluto dal Cancelliere tedesco, Angela Merkel.

PiS ha anche promesso l’abbassamento dell’età pensionabile, l’aumento delle paghe minime, ed incentivi per le famiglie con figli.

Da parte sua, la PO ha sostenuto la necessità di continuare con una politica estera di stretta alleanza con la Germania per rafforzare la posizione della Polonia in seno all’Unione Europea. La PO sostiene anche misure per rafforzare la difesa, ed ha approvato -su pressione della Germania- il meccanismo forzato di redistribuzione dei migranti voluto dalla Merkel.

La PO ha promesso anche misure in sostegno dell’invecchiamento attivo e la lotta ai “contratti spazzatura”.

Se confermati, i dati degli exit pool lasciano parte una serie di possibili scenari. Con circa il 40% e solo 5 partiti in Parlamento, PiS può governare in solitaria. Aperta resta anche l’ipotesi di un Governo di minoranza, con l’apporto di PO o Kukiz 15 su singoli provvedimenti.

Un’altra ipotesi, sostenuta da voci ben accreditate, descrive una Grande Coalizione tra PiS e una fetta della PO, un’operazione alla quale, assieme al Presidente polacco, Andrzej Duda -candidato alla presidenza del PiS- sta lavorando il Ministro degli Esteri Grzegorz Schetyna, influente membro della PO.

Per il PiS, la coalizione con la PO rappresenta la possibilità di apportare cambiamenti leggeri nella politica estera, mantenendo un profilo tutto sommato legato all’Unione Europea -seppur fortemente critico di essa- ed un impegno in campo internazionale per la libertà e la democrazia in Ucraina e nel resto del Mondo ex-sovietico.

Un’altra ipotesi aperta resta una coalizione tra PiS e il movimento Kukiz 15, possibile qualora la PO decidesse di mantenersi all’opposizione del PiS. In tal caso, il PiS sarebbe portato ad approntare un cambiamento radicale in politica estera, con una posizione fortemente anti-europea, disinteressata dell’Ucraina, e a tratti persino accomodante con la Russia.

Matteo Cazzulani
Analista Politico del’Europa Centro Orientale
@MatteoCazzulani

IMG_9888.JPG

Tagged with: , , ,

La Polonia al voto tra incertezze e sicurezze

Posted in Polonia by matteocazzulani on October 24, 2015

Come confermato da tutti i sondaggi, i conservatori del PiS hanno quasi in tasca la vittoria che pone fine a 8 anni di Governo moderato della PO, ma potrebbero avere problemi nel trovare partner di coalizione. L’assenza di Tusk, la scarsa energia del Premier Kopacz, e il conservatorismo moderno del Presidente Duda le ragioni del cambio di epoca politica

Varsavia – Le elezioni parlamentari polacche di Domenica, 25 Ottobre, sono un cambio di epoca politica annunciato, con però più punti interrogativi che certezze.

Come rilevato da tutti i sondaggi, il principale partito dell’opposizione, il conservatore Diritto e Giustizia -PiS- otterrà la maggioranza dei consensi, superando, per la prima volta dal 2007, la moderata Piattaforma Civica -PO- finora al Governo assieme al partito contadino PSL.

Le ragioni del vantaggio PiS sono legate innanzitutto alla debolezza della PO, che dopo la nomina a Presidente della Commissione Europea di Donald Tusk -unico Premier della storia della Polonia ad avere ottenuto una riconferma nelle urne nel 2011- non ha saputo trovare né nell’attuale Premier Ewa Kopacz, né in nessun altro esponente un leader in grado di portare avanti l’ottimo lavoro finora svolto.

Altro motivo del vantaggio di PiS è la svolta in senso moderato di un partito finora descrivibile come radical-clericale verso un conservatorismo moderno in linea con i Tory britannici, una scelta politica legata al ridimensionamento del ruolo del Capo di PiS Jaroslaw Kaczynski, che ha ben pagato come dimostrato dalla vittoria nelle Elezioni Presidenziali del giovane Andrzej Duda lo scorso Maggio.

Le differenze tra PiS e PO, guidati rispettivamente da Beata Szydło e dal Premier Kopacz, sono inoltre evidenti per quanto riguarda diversi punti, come la politica estera, il rapporto con l’Europa, la politica previdenziale ed il lavoro.

In politica estera, PiS intende rafforzare la posizione della Polonia come leader regionale per garantire la sicurezza della Polonia, e più in generale dell’Europa Centro Orientale, sul piano militare, energetico ed economico all’interno di un’Unione Europea sempre più germanocentrica.

La PO, invece, intende mantenere la Polonia in stretta alleanza con la Germania all’interno di un’UE nella quale, secondo i moderati, Varsavia può contare di più solo se amica di Berlino.

Per quanto riguarda il tema dei migranti, PiS si oppone al sistema di distribuzione automatica dei migranti che la Merkel intende imporre ai Paesi dell’Unione Europea per ricollocare i cosiddetti “profughi politici” che intendono stabilirsi in Unione Europea.

La PO, da parte sua, solo a parole si oppone alla ridistribuzione automatica dei migranti, ma, sotto pressione della Germania, presso il Consiglio Europeo ha votato a favore del piano Merkel.

Sul piano del lavoro, PiS intende incrementare la paga minima, mentre la PO si oppone ai “contratti spazzatura”.

PiS propone l’abbassamento dell’età pensionabile a 65 anni, mentre la PO sostiene politiche per sostenere l’invecchiamento attivo.

Verso la Grande Coalizione

Dal risultato delle Elezioni potrebbe tuttavia originarsi uno scenario che non necessariamente divide PiS e PO in due schieramenti avversi. Secondo gli ultimi sondaggi, PiS, che ingloba in sé altri due Parititi conservatori, Polonia Solidale e Polonia Insieme, non avrà i voti necessari per governare in solitaria.

Tra i possibili partner di coalizione di PiS, dato al 32%, vi sono i movimenti populisti di destra Kukiz 15 e KORWiN, dati entrambi al 6%, ma anche i contadini del PSL, finora in coalizione con la PO, dati al 5%.

Un’altra possibilità è la realizzazione di una coalizione anti-PiS, nella quale oltre alla PO, data al 20%, entrerebbero la Sinistra Unita, data al 9%, il partito di ispirazione Social-liberale Moderna, dato all’8%, ed il PSL.

Tuttavia, una possibilità ben accreditata è la realizzazione di una Grande Coalizione PiS-PO, un’opzione ventilata dalla stretta collaborazione tra il Presidente Duda e il Ministro degli Esteri, Grzegorz Schetyna, influente esponente PO che, dopo la sconfitta annunciata dei moderati, si appresta a prendere le redini del Partito.

La Grande Coalizione tra PiS e PO finirebbe, tuttavia, per favorire l’ascesa delle forze populiste all’opposizione, una situazione che ricorda molto quella italiana, in cui movimenti estremisti -Lega Nord e Movimento 5 Stelle- si presentano come unica alternativa al Governo delle forze moderate -Partito Democratico, Nuovo Centro Destra, UDC.

Matteo Cazzulani
Analista Politico dell’Europa Centro Orientale
@MatteoCazzulani

IMG_9740-0.PNG

Unione Energetica Europea: varato il Gasdotto Polonia Lituania

Posted in Guerra del gas, Unione Europea by matteocazzulani on October 23, 2015

Il GIPL integra il sistema nazionale energetico polacco con quello lituano, lettone ed estone. In via di progettazione un simile gasdotto per coinvolgere l’Ucraina.



Varsavia – Come atteso, e del resto giusto, l’Unione Energetica Europea parte dall’Europa Centro Orientale. Nella giornata di giovedì, 15 Ottobre, i Governi di Polonia, Lituania, Lettonia ed Estonia hanno firmato un accordo per la realizzazione dell’Interconnettore Polonia Lituania -GIPL- un’infrastruttura di 534 chilometri concepita per veicolare 2,4 miliardi di metri cubi gas dalla Polonia alla Lituania, e 1 miliardo di metri cubi di gas dal territorio lituano a quello polacco. 

L’accordo, alla cui firma hanno preso parte il Presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, il Presidente della Commissione Europea, Jean Claude Juncker, il Premier polacco, Ewa Kopacz, il Presidente lituano, Dalija Grybauskaite, ed anche il Premier lettone, Laimdota Straujuma, e il Premier estone, Taavi Roivas, prevede un finanziamento di 558 Milioni di euro, di cui 225 a carico della Commisione Europea, 120 erogati dalla Polonia, e i restanti 43 milioni da parte dei Paesi Baltici. 

Nello specifico, il GIPL integra i sistemi energetici di Polonia e Lituania, due Paesi che, assieme a Lettonia ed Estonia, sono fortemente dipendenti dalle importazioni di gas dalla Russia, che spesso si avvale delle risorse energetiche come strumento di coercizione geopolitica teso a mantenere l’influenza di Mosca sull’Europa Centro Orientale.

A rifornire di gas il GIPL è sopratutto il rigassificatore di Swinoujscie, infrastruttura di recente realizzazione che permette alla Polonia di importare, ed immettere nel costituendo sistema energetico europeo integrato, gas liquefatto da Qatar, Norvegia ed altri produttori di LNG.

Oltre al rigassificatore di Swinoujscie, a servire il GIPL sarà anche il terminale croato di Krk, che sarà collegato al gasporto polacco tramite il Corridoio Nord-Sud, un gasdotto progettato dalla Polonia alla Croazia attraverso Repubblica Ceca ed Ungheria.

Infine, anche il rigassificatore lituano di Klaipeda, in via di realizzazione, potrebbe entrare nel meccanismo del GIPL per incrementare la sicurezza energetica dei Paesi dell’Europa Centro Orientale.

Come dichiarato dal Presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, il GIPL è il primo dei gasdotti realizzati nell’ambito dell’Unione Energetica Europea, ambizioso progetto che Tusk stesso ha ideato, in partnership con il Presidente francese, Francois Hollande, per integrare i sistemi energetici dei Paesi dell’Unione Europea, creare un mercato unico europeo del gas e, possibilmente, introdurre un meccanismo di acquisto unico del gas per tutti gli Stati membri dell’UE.

Da parte sua, il Premier polacco Kopacz ha sottolineato come la Polonia si sia fatta carico di una fetta consistente dei costi del GIPL per dimostrare quanto la solidarietà sia il principio alla base dell’infrastruttura e, più in generale, dell’Unione Energetica Europea.

Il Presidente lituano Grybauskaite ha dichiarato che il GIPL rappresenta un passo nella giusta direzione per la sicurezza energetica non solo dell’Europa Centro Orientale, ma anche di tutta l’Unione Europea.

Il Premier lettone Straujuma ha evidenziato l’importanza del GIPL per la sicurezza energetica dei Paesi del Baltico, mentre il Premier estone Roivas ha descritto l’infrastruttura come necessaria anche per la sicurezza nazionale dei Paesi dell’Europa Centro Orientale.

Oltre al GIPL, al vaglio nella regione vi è anche uno studio inerente alla realizzazione di un gasdotto per integrare i sistemi energetici di Polonia ed Ucraina, un progetto su cui stanno lavorando la compagnia polacca Gaz System e l’ucraina UkrTransHaz.

Il progetto, presentato lo scorso 9 Ottobre, prevede la realizzazione di un gasdotto di 112 chilometri per incrementare ad 8 miliardi di metri cubi all’anno il transito di gas dalla Polonia all’Ucraina, e 7 miliardi di metri cubi all’anno dal territorio ucraino a quello polacco.

Il Nordstream è l’antitesi

Sia il GIPL che il gasdotto tra Polonia e Ucraina sono progetti concettualmente alternativi al raddoppio del Nordstream, infrastruttura realizzata sul fondale del Mar Baltico nel 2012 che veicola 55 Miliardi di metri cubi di gas direttamente dalla Russia alla Germania, i due Paesi che, assieme ad Olanda, Svezia e Francia, hanno sostenuto politicamente questo progetto.

Diversamente che il GIPL, il Nordstream è stato progettato dalla Russia con il preciso scopo di dividere l’Unione Europea, privilegiando i Paesi tradizionalmente filorussi dell’Europa Occidentale ed isolando gli Stati membri dell’UE dell’Europa Centro Orientale.

Malgrado la Germania richiami alla solidarietà europea per quanto riguarda la questione dei migranti, il Governo tedesco sostiene apertamente il raddoppio del Nordstream, nonostante la strenua opposizione dei Paesi membri dell’Europa Centro Orientale e dei maggiori Gruppi del Parlamento Europeo.

Così come quasi tutti gli accordi bilaterali tra Russia e Germania, il Nordstream, definito giustamente dal Presidente polacco, Andrzej Duda, come un progetto politico e non energetico, mette a serio repentaglio l’integrazione dell’Unione Europea ed incrementa l’influenza politica di Mosca e Berlino sull’Europa Centro-Orientale.

Matteo Cazzulani

Analista Politico dell’Europa Centro Orientale

@MatteoCazzulani

La Saipem intralcia ancora la sicurezza energetica della Polonia

Posted in Polonia by matteocazzulani on August 17, 2015

La compagnia energetica italiana comunica al Governo polacco l’ennesimo ritardo nella consegna di un’opera fondamentale per la diversificazione delle forniture di gas da parte di Varsavia. L’infrastruttura è parte integrante della Comunità Energetica Europea sostenuta dai Paesi dell’Europa Centro-Orientale e dalla Commissione Europea 



Varsavia – La Polonia potrà avere la sua sicurezza energetica solamente sotto l’Albero. Il tutto, grazie alla compagnia energetica italiana Saipem che, nella giornata di venerdì, 7 Agosto, ha comunicato che la consegna del rigassificatore di Swinoujscie avverrà solamente nel mese di Dicembre.

La notizia del ritardo della consegna è stata notificata durante un incontro tra i rappresentanti Saipem ed il Ministro del Tesoro del Governo polacco, Adam Czerwinski, che, invano, ha cercato di convincere in tutti i modi la compagnia energetica italiana ad attenersi ai piani originali, che prevedevano l’avvio dell’attività del rigassificatore di Swinoujscie nel mese di Ottobre.

Come riportato dall’autorevole TVN24, per la Saipem non si tratta del primo ritardo nella realizzazione dell’infrastruttura. Infatti, il rigassificatore di Swinoujscie avrebbe dovuto essere terminato nel Giugno 2014, e prima ancora nel Settembre 2013, ma la compagnia energetica italiana ha rallentato i lavori per via del crack finanziario nel settore immobiliare polacco.

In realtà, le motivazioni del ritardo nella consegna del rigassificatore di Swinoujscie possono essere legate a ragioni di carattere geopolitico. La Saipem è controllata dal colosso energetico italiano ENI, che a sua volta è in strettissimi rapporti commerciali e politici con il monopolista statale russo del gas Gazprom, la longa manus del Cremlino che si oppone ad ogni tentativo di diversificazione energetica da parte della Polonia e, più in generale, dei Paesi dell’Europa Centro-Orientale.

Progettato dall’Amministrazione Presidenziale di Lech Kaczynski -coraggioso Capo dello Stato di orientamento conservatore, morto della misteriosa Catastrofe di Smolensk, che si è fortemente impegnato per garantire l’indipendenza energetica della Polonia e dell’Europa Centro-Orientale dalla Russia- e sostenuto dal Governo di orientamento moderato di Donald Tusk -attuale Presidente del Consiglio Europeo- il rigassificatore di Swinoujscie è concepito per importare gas liquefatto dal Qatar e altri Paesi esportatori di LNG, come Norvegia, Egitto e, presto, Stati Uniti d’America.

Inoltre, il rigassificatore di Swinoujscie è sostenuto ufficialmente dalla Commissione Europea, che ha inserito l’infrastruttura tra le opere da realizzare in diversi Paesi membri dell’Unione Europea per diversificare le forniture di gas nell’ambito della Comunità Energetica Europea: un progetto su cui, nonostante le dichiarazioni di facciata, e il reale bisogno della sua messa in atto, Bruxelles molto poco ha finora fatto.

Infatti, grazie alla realizzazione del Corridoio Nord Sud -concepito dalla Polonia alla Croazia attraverso Repubblica Ceca, Slovacchia ed Ungheria- e del Gasdotto Polonia-Lituania, il rigassificatore di Swinoujscie sarà presto collegato con il terminale croato di Krk e con il gasoporto lituano di Klajpeda.

L’opposizione conservatrice contesta il Governo moderato

Pronta alla notizia del ritardo della consegna del rigassificatore è stata la reazione del Presidente polacco, Andrzej Duda, che nella sua prima intervista dal suo insediamento rilasciata al settimanale Wsieci, ha posto la sicurezza energetica come una delle priorità della sua Amministrazione.

Sulla stessa onda si è detta anche Beata Szydlo, la Candidata Premier della Destra Unita -coalizione composta dai Partiti di orientamento conservatore Diritto e Giustizia PiS, Polonia Insieme PR, Polonia Solidale SP- che ha accusato il Governo polacco di non avere fatto abbastanza per garantire il funzionamento di un’infrastruttura fondamentale per la sicurezza energetica polacca.

Infatti, il ritardo nella consegna del rigassificatore di Swinoujscie rappresenta una sconfitta per il Premier Ewa Kopacz, che è anche Candidata Premier della moderata Piattaforma Civica -PO, la forza politica di maggioranza nel Paese a cui appartiene anche Tusk.

Dal momento della sua nomina a Capo del Governo, la Kopacz avrebbe infatti dovuto realizzare il progetto che il suo predecessore Tusk ha avviato prima della sua nomina alla guida del Consiglio Europeo, definendo il rigassificatore di Swinoujscie un’opera di importanza strategica per l’economia polacca.

Matteo Cazzulani

Analista Politico dell’Europa Centro-Orientale

@MatteoCazzulani

Polonia: Beata Szydlo ed Ewa Kopacz i candidati Premier

Posted in Polonia by matteocazzulani on June 23, 2015

Il principale Partito dell’opposizione, il conservatore Diritto e Giustizia, candida la coordinatrice della vittoriosa campagna elettorale del Presidente Eletto, Andrzej Duda. La principale forza di maggioranza, la moderata Piattaforma Civica, conferma la Premier uscente, chiamata ad un duro lavoro dopo i Governi del cambiamento di Donald Tusk



Varsavia – In Polonia sarà un duello rosa, per la prima volta nella storia del Paese. Nella giornata di sabato, 20 Giugno, il principale Partito di opposizione, il conservatore Diritto e Giustizia -PiS- e la principale forza partitica di maggioranza, la moderata Piattaforma Civica -PO- hanno presentato le loro candidature a Premier in vista delle prossime Elezioni Parlamentari.

Durante la convention nazionale di PiS, il Partito conservatore ha candidato Beata Szydlo, Vicepresidente della forza partitica a cui appartiene anche il Presidente Eletto, Andrzej Duda, della cui campagna elettorale la Szydlo è stata la coordinatrice.

Nel suo discorso di accettazione della candidatura a Premier, la Szydlo ha dichiarato pieno appoggio al programma elettorale con cui Duda ha vinto le recenti Elezioni Presidenziali battendo il Presidente uscente, il moderato sostenuto dalla PO Bronislaw Komorowski.

Nello specifico, la Szydlo ha sostenuto la necessità di abbassare l’età pensionabile, innalzare la quota esente dalle tasse, erogare un incentivo di 500 Zloty per ogni bambino nato, sostenere istruzione, cultura e sicurezza militare ed energetica.

“Sono sicura che da oggi mi attaccheranno dicendo che non sono una persona libera. Mi chiamo Szydlo, Beata Szydlo. Ho le mie idee e sono capace di ascoltare, ed ascolterò il parere di tutti” ha dichiarato la candidata Premier di PiS.

Poche ore più tardi, sempre nella giornata di sabato, 20 Giugno, durante la convention nazionale della PO, il Premier, Ewa Kopacz, ha accettato la candidatura della forza politica moderata dichiarando il suo impegno per continuare con l’attività di Governo apprendendo dagli sbagli effettuati durante gli ultimi mesi passati alla guida del Paese.

Inoltre, il Premier Kopacz ha attaccato la Szydlo sostenendo la sua falsa indipendenza dal Capo del PiS, l’ex-Premier Jarosław Kaczynski, ed ha invitato ambo gli esponenti del Partito conservatore ad un dibattito televisivo.

“La PO è al governo del Paese da circa 8 anni, abbiamo commesso degli errori ma siamo capaci di riflettere, capirli e porre rimedio. Chiedo scusa a nome di tutto il Partito, e mi dichiaro pronta ad accettare ogni voto di critica” ha dichiarato la Kopacz.

Un tandem con il Presidente Eletto Duda

Secondo i più recenti sondaggi, PiS ha un considerevole vantaggio sulla PO, un risultato legato innanzitutto alla vittoria nelle Elezioni Presidenziali di Duda, giovane politico capace di evolvere Diritto e Giustizia da Partito clerical-radicale a moderna forza conservatrice sullo stile dei Tory britannici. 

Con il suo discorso, la Szydlo ha ben evidenziato come il suo Governo sarà improntato principalmente su una forte intesa con il Presidente Eletto Duda, un tandem di politici nuovi che intendono dare risposta al desiderio di cambiamento espresso dagli elettori.

Inoltre, il parere dei sondaggi è dettato dell’incapacità della Kopacz di replicare i successi ottenuti da Donald Tusk, storico Leader della PO che, dopo avere ammodernato la Polonia come Premier dal 2007 al 2015 -ed essere stato l’unico Capo del Governo nella storia politica polacca ad essere confermato dalle urne alla guida del Paese è stato nominato Presidente del Consiglio Europeo.

Infine, una conferma della correttezza dei sondaggi proviene dal comportamento assunto dalle due candidate Premier. 

Mentre la Szydlo è apparsa combattiva e sicura del programma presentato, la Kopacz ha assunto un tono polemico basato quasi per intero sull’attacco all’avversario senza puntare sui contenuti della sua proposta politica.

Matteo Cazzulani

Analista politico dell’Europa Centro Orientale

@MatteoCazzulani

Polonia: rimpasto di Governo a seguito di uno scandalo intercettazioni in salsa russa

Posted in Polonia by matteocazzulani on June 12, 2015

Il Premier polacco, Ewa Kopacz, dimissiona tre Ministri e Viceministri coinvolti nella seconda ondata di uno scandalo intercettazioni che, nel Giugno 2014, ha colpito il Governo Tusk. Tra le dimissioni eccellenti vi sono anche quelle del Maresciallo della Camera Bassa del Parlamento, Radoslaw Sikorski, e del Capo dei Consiglieri del Premier, Jacek Rostowski


Varsavia – Un terremoto politico che potrebbe segnare l’ennesimo episodio di un cambiamento oramai in atto in Polonia. Nella giornata di mercoledì, 10 Giugno, il Premier polacco, Ewa Kopacz, ha dimissionato il Ministro della Salute, Bartosz Arlukowicz, il Ministro dello Sport, Andrzej Biernat, il Ministro del Tesoro, Wlodzimierz Karpinski, assieme a tre Viceministri.

Le dimissioni di massa, a cui si sono aggiunte quelle del Maresciallo della Camera Bassa del Parlamento, Radoslaw Sikorski, e del Capo dei Consiglieri del Premier Kopacz, Jacek Rostowski, sono legate alla pubblicazione sulla pagina Facebook del faccendiere Zbigniew Stonoga degli atti inerenti ad uno scandalo intercettazioni che, nel Giugno del 2014, ha già portato ad un rimpasto di Governo.

Come ha dichiarato il Premier Kopacz, la decisione di dimissionare i Ministri coinvolti nello scandalo intercettazioni -tutti membri della Piattaforma Civica, PO, forza politica moderata di maggioranza nel Paese a cui appartiene la stessa Kopacz e il Presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk- è un atto dovuto per garantire serietà e trasparenza verso i cittadini da parte del Governo.

Pronte, alle parole della Kopacz, che ha chiesto scusa ai polacchi in nome di tutta la PO, sono arrivate le dichiarazioni di Tusk che, dopo avere dovuto gestire la prima ondata dello scandalo intercettazioni come Capo del Governo -risolta con una serie di dimissionamenti tra i Ministri dell’allora suo Esecutivo- ha giudicato la scelta del Premier un atto che non esclude affatto rischi seri.

Fortemente critica è stata la reazione del Presidente-Eletto, Andrzej Duda, che ha invitato il Governo a porre fine ad un’ondata di scandali che sta compromettendo l’immagine della Polonia nel Mondo.

Duda, che ha vinto le recenti Elezioni Presidenziali come candidato di Diritto e Giustizia -PiS, il principale Partito dell’opposizione conservatore- ha inoltre chiesto alla Kopacz di astenersi dal forzare cambiamenti costituzionali a colpi di maggioranza negli ultimi mesi prima dello scioglimento del Governo.

La mano della Russia per discreditare la Polonia

La seconda ondata dello scandalo intercettazioni ha comportato alcuni risvolti che, senza dubbio, segneranno da qui in avanti l’evoluzione dello scenario politico polacco. In primis, il Governo Kopacz ha subito l’ennesimo colpo dopo la sconfitta nelle Elezioni Presidenziali di Bronislaw Komorowski -Presidente uscente sostenuto da tutta la PO- che difficilmente potrà essere recuperato in vista delle imminenti Elezioni Parlamentari.

In secundis, una personalità di spessore come Sikorski -Ministro degli Esteri di lungo corso, nonché attivista del dissenso democratico e giornalista di guerra- è costretta ad abbandonare per sempre ogni ambizione politica a livello sia nazionale che internazionale.

Del resto, la prima ondata dello scandalo intercettazioni, che ha coinvolto, tra gli altri, lo stesso Sikorski, allora Ministro degli Esteri, ha de facto bruciato la nomina dell’attuale Maresciallo della Camera Bassa del Parlamento polacco ad Alto Rappresentante della Politica Estera e di Difesa dell’Unione Europea.

Questa circostanza ha chiaramente fatto trasparire come le intercettazioni siano potute essere state organizzate dai Servizi Segreti russi, interessati a che al posto di Sikorski -noto per la sua posizione dura e chiara nei confronti della Russia e della sua aggressività militare- ad Alto Rappresentante della Politica Estera e di Difesa dell’UE fosse nominata una personalità più incline al diktat di Mosca come l’attuale Alto Rappresentante, Federica Mogherini. 

In terzo luogo, il Presidente-Eletto Duda ha la possibilità debuttare, prima ancora del suo Insediamento’ come il Capo di Stato chiamato ad amministrare una delle più importanti crisi politiche che la Polonia ha mai vissuto negli ultimi 5 anni.

Matteo Cazzulani

Analista Politico dell’Europa Centro Orientale

@MatteoCazzulani

Elezioni Polonia: Duda batte Komorowski e diventa il nuovo Presidente

Posted in Polonia by matteocazzulani on May 24, 2015

Il candidato conservatore davanti al Presidente moderato uscente secondo le rilevazioni sociologiche nazionali. Il Presidente eletto: “Non resterò chiuso nel Palazzo”

Varsavia – Una vittoria che cambia la politica polacca e rappresenta una pagina di storia per la Polonia. Secondo gli Exit-Poll nazionali, Andrzej Duda, candidato del Partito conservatore Diritto e Giustizia -PiS- ha sconfitto il Presidente uscente, Bronislaw Komorowski, appoggiato dalla moderata Piattaforma Civica -PO, la forza politica a cui appartengono, tra gli altri, il Premier, Ewa Kopacz, e il Presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk.

Secondo gli Exit Poll, Duda, europarlamentare del gruppo dei Conservatori e Riformatori Europei -ECR- ha ottenuto il 54% dei consensi, mentre Komorowski, sostenuto dall’intero Governo, si è fermato al 47%

“Sarò il Presidente di tutti i polacchi, non mi rinchiuderò nel Palazzo, ma voglio che i polacchi tra 5 anni mi ricorderanno come il Presidente che ascolta il suo popolo” ha dichiarato Duda.

Da parte sua, Komorowski ha riconosciuto fin da subito la sconfitta, anche se, non sportivamente, ha poi definito Duda come il candidato dell’odio e della divisione della società polacca.

La vittoria di Duda è legata principalmente a tre fattori. In primis, la capacità del giovane europarlamentare di attrarre voti di centro portando PiS su posizioni più moderne, simili a quelle dei Tory britannici, e meno clericali come quelle finora assunte dal Capo del suo Partito, Jaroslaw Kaczynski.

In secondo luogo, Duda è il candidato che meglio ha saputo interpretare il desiderio di rinnovamento dei polacchi, che votandolo, hanno voluto dare un segnale di cambiamento ad una classe politica che, senza particolare ricambio di volti, governa il Paese da circa 10 anni ininterrottamente.

Infine, la vittoria di Duda è dovuta alla condotta di Komorowski, dapprima troppo sicuro della vittoria tanto da non fare per nulla campagna elettorale durante il Primo Turno e, successivamente, autore iniziative di campagna disordinate, dettate dal panico più che dalla razionalità.

La vittoria di Duda apre un nuovo capitolo della politica polacca in attesa delle prossime Elezioni Parlamentari, in cui la PO, seppur dopo 8 anni di buongoverno grazie a Tusk, rischia di perdere la maggioranza in Parlamento.

Matteo Cazzulani
Analista politico dell’Europa Centro Orientale
@MatteoCazzulani

IMG_7226.JPG

Dibattito Duda-Komorowski: un pareggio che lascia tutto come prima

Posted in Polonia by matteocazzulani on May 18, 2015

Il candidato conservatore favorevole all’abbassamento dell’età pensionabile e al sostegno ad agricoltura, aziende polacche e famiglie con figli. Il Presidente moderato uscente promette continuità in crescita ed europeizzazione, e misure in supporto all’invecchiamento attivo



Varsavia – Un pareggio con squadre schierate sulla difensiva, poco fair play e tanto agonismo. Così si è svolto il dibattito televisivo tra il candidato conservatore Andrzej Duda e il Presidente uscente di orientamento moderato, Bronislaw Komorowski, trasmesso in diretta dalla televisione pubblica polacca TVP nella giornata di Domenica, 17 Maggio. 

Il dibattito, il primo dall’inizio della campagna elettorale per il ballottaggio delle Elezioni Presidenziali polacche, de facto non ha cambiato le carte in tavola, dal momento in cui i due contendenti si sono limitati a compattare il proprio elettorato.

Questa situazione -che vede i rapporti di forza precedenti al voto tra i due candidati totalmente invertiti- favorisce Duda, in testa al Primo Turno con il 34% dei consensi, e costringe Komorowski, fermo al 33% nel primo round della consultazione elettorale, ancora ad inseguire.

Duda, giovane Parlamentare Europeo del Gruppo dei Conservatori e Riformatori Europei -ECR- che ha saputo evolvere il suo Partito Diritto e Giustizia -PiS- da posizioni fortemente clericali ad un conservatorismo più moderno sullo stile di quello dei Tory britannici, ha avuto un avvio incerto, ma ha poi saputo rimettersi in corsa dimostrando di avere un contatto diretto con l’elettorato. 

Inoltre, Duda, che ha sottolineato come Komorowski abbia finora evitato ogni confronto pubblico, ha guardato sempre negli occhi l’avversario, costringendolo a cadere nella sua provocazione e ad alzare i toni di un dibattito che tutti i media avevano previsto essere tranquillo e pacato.

Komorowski, sostenuto dalla Piattaforma Civica -PO, la principale forza politica del Paese di orientamento moderato a cui appartengono il Premier, Ewa Kopacz, e il Presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk- è riuscito a cancellare l’immagine di sé come politico poco attivo in campagna elettorale, ma non ha saputo spiegare adeguatamente quanto fatto durante la sua Amministrazione, né cosa il suo programma elettorale preveda per i prossimi 5 anni in caso di rielezione.

Punzecchiato dall’accusa dell’avversario di essere un ‘politico di palazzo’ lontano dalla gente, Komorowski, inoltre, ha più volte accusato Duda di essere dipendente da Jarosław Kaczynski, il Capo di PiS.

Nonostante il considerevole agonismo politico tra i contendenti, nel corso del dibattito è emersa una sostanziale differenza di vedute tra i due candidati.

Duda ha sostenuto incentivi per le famiglie con figli, sostegno alle imprese polacche, abbassamento dell’età pensionabile, supporto all’agricoltura -settore chiave dell’economia polacca- e contrarietà ad una fecondazione assistita sregolata.

Komorowski, da parte sua, ha dichiarato di volere replicare 5 anni di crescita economica, ha promesso misure per sostenere l’invecchiamento attivo, così da sostenere l’innalzamento dell’età pensionabile, ed ha promesso misure finanziarie per arginare l’emigrazione giovanile.

Duda per NATO ed Intermarium, Komorowski per UE e Germania

Anche per quanto riguarda la politica estera e di difesa, una certa differenza tra i due candidati è emersa in maniera quasi chiara.

Da un lato, Duda ha sostenuto una maggiore collaborazione con NATO e Stati Uniti d’America, ed ha evidenziato la necessità di stringere una stretta alleanza interna all’Unione Europea con Lituania, Lettonia, Estonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Romania e Svezia: un nuovo Intermarium di Paesi accomunati da una medesima storia e comunanza di interessi spesso poco o non del tutto compresi da Bruxelles.

Inoltre, Duda si è detto favorevole ad armare l’esercito ucraino, ed ha dichiarato che lo scopo dell’azione diplomatica della Polonia, sopratutto presso le Istituzioni UE, deve essere il pieno ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea.

Dall’altro lato, Komorowski ha condiviso una maggiore collaborazione con la NATO, ma ha ritenuto necessario integrare ulteriormente Varsavia nell’Unione Europea per rendere la Polonia un Paese-chiave dell’UE accanto a Germania e Francia, seguendo la rotta tracciata dai Governi Tusk.

In aggiunta, Komorowski si è detto favorevole all’integrazione dell’Ucraina nell’Unione Europea, ma ha negato l’opportunità di inviare aiuti militari per permettere a Kyiv di difendersi dall’aggressione militare della Russia di Putin.

La relazione degli interventi del dibattito, pubblicata in diretta sul canale Twitter @MatteoCazzulani , è riportata in seguito all’analisi.

Matteo Cazzulani

Analista Politico dell’Europa Centro-Orientale

@MatteoCazzulani


Parte Prima – Politica estera e di difesa

#Komorowski : Aiutare #Ucraina in seno a Unione Europea ma no ad aiuto militare a #Kyiv #DibattitoPolonia 

#Duda : #Ucraina deve entrare in #UnioneEuropea. Agire presso UE e #NATO per ottenere questo scopo #DibattitoPolonia

#Duda : Sí a basi polacco-americane per rafforzare fianco orientale #NATO. Errore non implementare scudo spaziale USA #DibattitoPolonia

#Komorowski : Sicurezza Polonia si costruisce anche in #UnioneEuropea. Contiamo solo su noi stessi #DibatittoPolonia

#Komorowski : Più fondi per esercito successo della mia Amministrazione per garantire sicurezza #Polonia. #DibattitoPolonia

#Duda : Esercito #Polonia in stato pessimo. Responsabilità è di chi ha governato finora #DibattitoPolonia 

#Duda : #Polonia deve rivitalizzare contatti con Gruppo Vysehrad, Baltico, Svezia: Paesi con una storia comune alla nostra #DibattitoPolonia

#Komorowski : Polonia deve essere più integrata in #UnioneEuropea per contare di più. Elezione #Tusk a Consiglio UE successo importante #DibattitoPolonia

Parte Seconda – Politica interna

#Duda : Includere tutte le fasce della popolazione su questioni sociali, come politica pro-famiglia #DibattitoPolonia

#Komorowski : Il dialogo tra tutte forze politiche unica via per risolvere questioni sociali #DibatittoPolonia

#Komorowski : Continuare a creare posti di lavoro per i giovani con aiuti da fondi statali per arrestare emigrazione #DibatittoPolonia

#Duda : Riportare speranza, opportunità e certezze per i giovani, costretti così ad emigrare, favorendo le imprese polacche #DibattitoPolonia

#Duda : Elezioni importanti per cambiamento, innovare l’economia polacca sulla base di maggiore liberalizzazione #DibatittoPolonia

#Komorowski : Non occorre rinnovare economia polacca, ma continuare con crescita #DibattitoPolonia 

#Komorowski : Giusto innalzare età pensionabile e pensare a invecchiamento attivo perché #Polonia ha crisi demografica #DibattitoPolonia

#Duda : Folle fare lavorare polacchi fino alla morte. Ascoltiamo la gente e abbassiamo l’età pensionabile #DibattitoPolonia

#Duda : Da tempo sostengo riforma Costituzione per restituire sovranità alla #Polonia #DibattitoPolonia

#Komorowski : Non occorre cambiamento Costituzione, ma cambiamenti in alcune sue parti #DibattitoPolonia

Parte Terza – Confronto diretto

Nelle domande dirette #Duda attacca su Agricoltura e Sanità. #Komorowski contrattacca contestando appartenenza partitica dell’avversario #DibattitoPolonia

#Duda pone domande dirette guardando negli occhi avversario. #Komorowski legge le sue da foglio preparato #DibattitoPolonia

#Duda : #Komorowski responsabile per contratti costosi per acquisto gas da #Russia e decarbornizzazione imposta da UE #DibattitoPolonia

#Duda : Rappresento meglio io la #Polonia come Parlamentare Europeo che un #Komorowski sempre assente a #Bruxelles #DibattitoPolonia 

#Komorowski : Promesse #Duda irrealizzabili perché non hanno copertura finanziaria #DibattitoPolonia

#Komorowski : Chi è contro fecondazione assistita è retrogrado. #Duda: sono padre e sono per la vita seguendo San Giovanni Paolo II #DibattitoPolonia

#Komorowski : Mio avversario cambia troppo spesso idee. #Duda : Presidente promette tutto per recuperare voti #DibattitoPolonia

#Komorowski : Prometto #Polonia che include, garantisce concordia, si rafforza in #UnioneEuropea #DibattitoPolonia

#Duda : Prometto più lavoro, difesa interesse #Polonia in UE e nel Mondo, politica finalmente credibile vicina alla gente, difesa industria polacca #DibattitoPolonia

Elezioni Presidenziali polacche: il dibattito Duda-Komorowski in diretta Twitter su La Voce Arancione

Posted in Polonia by matteocazzulani on May 16, 2015

Il primo confronto tra il candidato conservatore e il Presidente uscente moderato rappresenta una pagina importante della storia della politica della Polonia. La relazione in diretta sul canale @MatteoCazzulani

Varsavia – Una pagina della storia della politica di un importante Paese dell’Unione Europea e della NATO, nonché la disinformazione di quei pochi media italiani che ne parlano e il totale disinteresse di tutti gli altri che non trattato affatto l’argomento. Queste sono le motivazioni che hanno portato La Voce Arancione ad effettuare una relazione in diretta del Dibattito televisivo dei candidati del Secondo Turno delle Elezioni Presidenziali polacche: il conservatore Andrzej Duda e l’uscente moderato Bronislaw Komorowski.

La vittoria di Duda, in testa al Primo Turno con circa il 34% dei consensi, può portare ad un cambiamento epocale nella politica polacca, in quanto la sua nomina a Presidente de facto pensionerebbe in un colpo solo sia l’establishment di Komorowski, sia il Capo del suo Partito Diritto e Giustizia -PiS-, Jaroslaw Kaczynski.

Duda, che è riuscito ad evolvere PiS a moderna forza partitica di orientamento conservatore più simile ai Tory di Cameron in Gran Bretagna che al vecchio Partito fortemente clericale presieduto da Jaroslaw Kaczynski, ha saputo superare Komorowski, dato in testa da tutti i sondaggi, grazie ad una campagna elettorale con punti chiari e precisi, come il rafforzamento della NATO in Polonia e l’uso dei fondi europei per concedere sussidi alle famiglie con figli, creare nuovi posti di lavoro e dare la possibilità a chi ha reddito di acquistare una propria casa.

Dal canto suo, Komorowski, supportato dalla moderata Piattaforma Civica -PO, la forza politica di maggioranza del Paese, a cui appartengono il Premier, Ewa Kopacz, e il Presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk- paga una campagna elettorale totalmente sottotono, condotta con la sicurezza di vincere al Primo Turno senza tuttavia ascoltare cittadini e territorio.

Komorowski, palesemente allarmato dall’esito delle votazioni, sta cercando il sostegno sia dei socialdemocratici attraverso l’endorsement ottenuto dall’ex-Presidente, Aleksander Kwasniewski, sia il voto dei sostenitori del candidato classificatosi terzo al Primo Turno, Pawel Kukiz, dichiarandosi favorevole a quasi tutti i punti del suo programma elettorale.

Il dibattito tra Duda e Komorowski, il primo tra i due contendenti dall’inizio della Campagna Elettorale -dato che il Presidente uscente ha sempre evitato il confronto pubblico con i suoi avversari- è fondamentale per comprendere, e confrontare, le proposte dei due principali competitor di una delle contese più avvincenti nella storia della Polonia.

Una relazione in diretta del confronto sarà servita da La Voce Arancione nella giornata di Domenica, 17 Maggio, alle ore 20:10, presso il canale Twitter @MatteoCazzulani e la pagina Facebook Matteo Cazzulani. La relazione può essere seguita, sia su Twitter che su Facebook, anche usando l’hashtag #DibattitoPolonia.

Un commento sul dibattito sarà poi pubblicato su La Voce Arancione con ampio spazio alla cronaca generale della Campagna Elettorale

Matteo Cazzulani
Analista Politico dell’Europa Centro-Orientale
@MatteoCazzulani

IMG_6891.JPG

Andrzej Duda come Matteo Renzi: un paragone tutt’altro che azzardato

Posted in Polonia by matteocazzulani on May 12, 2015

Cambiamento, modernità e sguardo verso i voti di centro sono gli elementi che hanno permesso al candidato conservatore alle Elezioni Presidenziali polacche di ottenere la maggioranza relativa al Primo Turno. Così come realizzato dal Premier italiano, il consenso ottenuto dall’esponente del Partito Diritto e Giustizia -PiS- può portare ad un rinnovamento radicale della politica anche in Polonia



Varsavia – C’è chi presso la stampa italiana lo ha descritto come un “pericoloso nazionalpolulista euroscettico e clericale di destra” la cui vittoria metterebbe addirittura in crisi l’Unione Europea. In realtà, Andrzej Duda, candidato conservatore capace, inaspettatamente, di ottenere la maggioranza relativa dei consensi nel Primo Turno delle Elezioni Presidenziali di Domenica, 10 Maggio, è invece il personaggio che potrebbe rinnovare la politica della Polonia.

Il risultato di Duda -avvocato di circa 43 anni, laureato presso l’Università Jagellonica di Cracovia, la sua città natale- è stato possibile grazie ad una campagna ben preparata sui social media e trascorsa per intero tra la gente, sia nelle grandi città che nei piccoli centri di campagna. 

Una ricetta vincente che, a dispetto dei sondaggi che lo davano per sicuro secondo, gli ha consentito di scavalcare, anche se per un solo punto percentuale, il Presidente uscente, il moderato Bronislaw Komorowski.

Nella sua breve carriera politica, Duda è stato esperto in materia legislativa presso il Gruppo Parlamentare del Partito conservatore Diritto e Giustizia -PiS- poi Viceministro della Giustizia, e, dal 2006 al 2010, Sottosegretario di Stato presso la Cancelleria dell’allora Presidente, Lech Kaczynski.

In seguito, dopo una sconfitta nelle Elezioni Amministrative di Cracovia nel 2010, Duda è diventato Parlamentare e Addetto Stampa del suo Partito nel 2011. Infine, con più di 97 Mila preferenze, Duda, nel 2013, è stato eletto Parlamentare Europeo: carica che tutt’oggi mantiene tra le file del Gruppo dei Conservatori e Riformatori Europei -ECR.

Dopo avere ottenuto l’investitura ufficiale a Candidato Presidente della Polonia, Duda ha puntato fin da subito ai voti di centro, ed ha avviato una campagna elettorale con contenuti talmente nuovi da rendere PiS espressione di un conservatorismo moderno “giovane” ed aperto alla società, di gran lunga più simile ai Tory di Cameron in Gran Bretagna che al vecchio PiS di Jarosław Kaczynski: una formazione profondamente di destra legata a doppio filo con le Gerarchie Ecclesiastiche più reazionarie.

Oltre che ad un successo inaspettato, la “ricetta Duda” -che ha come piatto forte l’utilizzo dei Fondi Europei per la creazione di nuovi posti di lavoro, per la costruzione di più case e per l’erogazione di incentivi per le famiglie con figli, oltre che la realizzazione di una Polonia totalmente sicura militarmente ed indipendente energeticamente in un’Europa dove la presenza della NATO è più forte- sta portando alla realizzazione dell’impresa, per nulla facile, di rinnovare una politica vecchia, arcaica e non più al passo coi tempi come quella polacca.

L’impresa di Duda in Polonia -impresa che ha ancora da compiersi con la vittoria al Secondo Turno delle Elezioni Presidenziali- è paragonabile a quanto realizzato in Italia da Matteo Renzi: attuale Premier arrivato a Palazzo Chigi forte di un sostegno popolare guadagnato dapprima come Sindaco di Firenze e, successivamente, come “rottamatore” della vecchia classe dirigente del suo Partito Democratico.

Così come fatto da Renzi con la “Ditta” di Pierluigi Bersani, anche Duda sta riuscendo nell’impresa di pensionare un Partito vecchio, al limite del reazionario, come il PiS di Kaczynski spostando la forza politica verso posizioni più centriste. 

Inoltre, sempre come realizzato dal Premier italiano nello scenario della politica italiana, Duda è considerato come un volto “nuovo” e “giovane” capace di mandare finalmente a riposo una classe politica che oramai da troppi anni, seppur con buoni risultati -ovviamente solo per quanto riguarda la Polonia- sta governando il Paese.

Il cambiamento e il discredito

Certo, per Duda la vittoria non sarà facile, anche perché dopo la sua vittoria al Primo Turno il rivale Komorowski si è ricordato di essere il Presidente uscente, ed ha ravvivato una campagna elettorale finora affrontata con leggerezza e superficialità.

All’apparentamento affrettato di Komorowski, che è appoggiato dalla moderata Piattaforma Civica -PO, la principale forza politica del Paese a cui appartengono il Premier Ewa Kopacz e il Presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk- con l’elettorato di sinistra, suggellato nella giornata di lunedì, 12 Maggio, da una conferenza stampa con il suo predecessore Aleksander Kwasniewski, Duda ha risposto con costanza e decisione, continuando ad incontrare associazioni sui territori ed invitando il suo rivale, per l’ennesima volta, ad un dibattito televisivo.

Seppur differente nelle modalità e nella tempistica, ed anche per quanto riguarda il posizionamento ideologico, l’epopea di Duda possiede la medesima forte carica di innovazione e rinnovamento che, dal 2012 al 2014, ha portato Matteo Renzi alla guida prima del PD, e poi del Governo italiano dopo una “rottamazione” di vecchie personalità e vecchi Partiti.

Per questo, non è affatto azzardato paragonare Duda a Renzi, né lo è affermare che la parabola politica del candidato conservatore polacco è destinata ad entrare nella storia della politica polacca. 

Questo, nonostante la disinformazione realizzata in Italia da chi, probabilmente senza conoscere a fondo il personaggio, né forse nemmeno il background politico della Polonia, sulle pagine di uno dei principali giornali italiani paragona Duda al Premier ungherese, il reazionario Viktor Orban.

Matteo Cazzulani

Analista di Tematiche dell’Europa Centro-Orientale

@MatteoCazzulani