L’UCRAINA DI YANUKOVYCH DICE NO ALL’EUROPA
Il Parlamento ucraino respinge sei Progetti di Legge che permettono cure mediche urgenti all’estero alla Leader dell’Opposizione Yulia Tymoshenko, mentre il Presidente è assente e il Premier e il Vicepremier, Mykola Azarov e Yuri Boyko, chiedono soldi in cambio dell’integrazione di Kyiv nel mercato unico europeo. L’amarezza dell’Europa e degli Stati Uniti d’America
No all’Europa, sì ad un ‘glorioso’ isolamento che di glorioso ha molto poco, ma tanto ha di autoritarismo e dittatura. Nella giornata di giovedì, 21 Novembre, l’Ucraina ha deciso di non firmare l’Accordo di Associazione con l’Unione Europea: un documento che avrebbe permesso l’integrazione dell’economia ucraina nel mercato libero comune dell’UE.
La notizia è stata comunicata in forma indiretta già nella mattinata, quando la maggioranza in Parlamento ha respinto sei Progetti di Legge che garantivano cure mediche urgenti in Germania alla Leader dell’opposizione, l’ex-Premier Yulia Tymoshenko: una condizione chiave che l’UE ha posto all’Ucraina per la firma dell’Accordo di Associazione.
A riguardo, decisa è stata la posizione del Premier ucraino, Mykola Azarov, che -nonostante la chiarezza con cui l’UE ha posto il rispetto della Democrazia e dei Diritti Umani da parte di Kyiv come conditio sine qua non per la firma dell’Accordo di Associazione, ha criticato l’Europa, rea, a suo dire, di collegare il caso Tymoshenko con l’integrazione dell’economia ucraina nel mercato unico europeo.
La conferma della rinuncia di Kyiv all’Europa è arrivata poco dopo la votazione del Parlamento dal Vicepremier, Yuri Boyko, che ha comunicato l’impossibilita di firmare l’Accordo di Associazione perché, secondo lui, l’UE non avrebbe fornito le garanzie finanziarie all’Ucraina per compensare la perdita di flusso commerciale con la Russia che l’integrazione nel mercato europeo avrebbe comportato all’economia ucraina.
Ancora più chiaro è il silenzio proveniente dal Presidente, Viktor Yanukovych, che, pur essendo l’autorità suprema dell’Ucraina, al momento della votazione in Parlamento si è trovato in Austria: un chiaro segnale di disinteresse nei confronti dell’UE.
Pronta è stata la riposta dell’UE, che, per voce dell’Alto Rappresentante per la Politica Estera, Catrine Ashton, ha sottolineato come l’Europa ha considerato la scelta dell’Ucraina con profonda delusione, sopratutto perché la firma dell’Accordo di Associazione avrebbe garantito a Kyiv una posizione più forte nella negoziazione del prestito con il Fondo Monetario Internazionae di cui l’economia ucraina ha bisogno per superare un momento di forte crisi.
Toni amari anche da parte degli inviati speciali del Parlamento Europeo in Ucraina, l’ex-Presidente polacco Aleksander Kwasniewski e l’ex-Premier irlandese Pat Cox, che hanno comunicato l’impossibilita di firmare l’Accordo di Associazione e, nel contempo, hanno invitato, a nome del Presidente dell’Europarlamento, Martin Schulz, a mantenere comunque aperta la prospettiva di integrazione di Kyiv nell’UE.
Sulla linea della posizione dei vertici UE sono anche gli Stati Uniti d’America che, con una nota del Dipartimento di Stato, hanno dichiarato la necessita di ascoltare la vera volontà del popolo ucraino, che, per la maggioranza, vuole l’integrazione nel mercato unico europeo.
A dimostrazione di ciò sono state le manifestazioni spontanee di protesta che, nella notte di giovedì, 21 Novembre, hanno radunato più di 3 Mila persone, molte delle quali nel Maydan Nezalezhnosti: la piazza principale della capitale, Kyiv, già centro nel 2004 del processo democratico non violento ucraino, passato alla storia come ‘Rivoluzione Arancione’.
Yanukovych in Ucraina come Lukashenka in Bielorussia
La scelta di Yanukovych di non firmare l’Accordo di Associazione con l’UE è dettata da due fattori.
Il primo è la volontà di dare precedenza alla politica interna piuttosto che a quella estera: Yanukovych ha così preferito il mantenimento in carcere della sua più temuta rivale, Yulia Tymoshenko, all’ottenimento della prosperità e del progresso del Paese di cui è Presidente.
La seconda ragione è collegata alla volontà di Yanukovych di mantenere l’Ucraina in una posizione di neutralità tra UE e Russia: una strategia che, però, in Europa Orientale non paga, come dimostrato in Bielorussia dal Dittatore Alyaksandar Lukashenka, che dopo avere cercato di mantenere Minsk neutrale tra Bruxelles e Mosca, ha dovuto cedere a Putin il comtrollo di più della metà dell’economia bielorussa.
L’UE deve usare il Bastone e la Carota con Kyiv
Per l’UE, la rinuncia dell’Ucraina all’integrazione con l’Europa, anche se solo economica, rappresenta una sconfitta geopolitica che rischia di mettere a serio repentaglio la propserita dell’Unione stessa.
Lontano dall’UE, l’Ucraina, come la Bielorussia, rischia infatti di essere inglobata nell’Unione Doganale Eurasiatica: progetto di integrazione sovranazionale concepito dalla Russia per stabilire l’egemonia di Mosca nello spazio ex-sovietico.
La creazione di un nuovo Impero Russo nell’ex-URSS, possibile solo con l’inglobamento dell’Ucraina nella sfera di influenza della Russia, per l’UE rappresenta un duro colpo, sopratutto perché, come dichiarato da Putin, lo scopo di Mosca è quello di annichilire l’Europa per escludere il Vecchio Continente dalla competizione mondiale con USA, Cina, India e Brasile.
È dunque necessario per l’UE, come dichiarato da Kwasniewski, non chiudere definitivamente la prospettiva europea all’Ucraina, per procedere all’integrazione economica e politica di un Paese importantissimo per l’interesse geopolitico dell’Unione una volta che a Kyiv ritornerà la democrazia.
Preso atto dell’impossibilita di firmare l’Accordo di Associazione con una dittatura -dalla salita al potere di Yanukovych nel 2010 una dozzina di oppositori, tra cui la Tymoshenko, sono state vittime di giustizia selettiva, i media indipendenti sono stati repressi, e le Elezioni Ammimistrative e quelle Parlamentari del 2010 e 2012 sono state falsate- l’UE dovrebbe assumere la strategia del ‘Bastone e della Carota’.
Nello specifico, l’UE, per non permettere l’inglobamento dell’Ucraina nella sfera di influenza della Russia, dovrebbe firmare comunque l’Accordo di Associazione con Yanukovych, per poi imporre al Presidente ucraino il rilascio della Tymoshenko, ed il rispetto della Democrazia e dei Diritti Umani, pena la rinuncia immediata di tutti i benefici derivati dall’appartenenza degli ucraini al mercato unico europeo.
Come ci ha insegnato Churchill nei confronti di Stalin, e, in misura differente, oggi Obama con Assad, con i Dittatori occorre giocare spesso di tattica, anche concedendo spazio nella scacchiera pur di compiere lo scacco matto finale.
Così, l’UE avrebbe dovuto concedere la Carota -l’integrazione dell’Ucraina nel mercato UE- per poi usare il Bastone con Yanukovych, senza pregiudicare l’ingresso dell’Ucraina in Europa e, sopratutto, senza regalare la possibilità alla Russia di estendere la sua egemonia sul territorio ucraino.
Matteo Cazzulani
TYMOSHENKO: L’UE INVITA YANUKOVYCH A NON BLUFFARE
I Ministri degli Esteri di Polonia e Svezia invitano il Presidente Yanukovych a decidere al più presto per la liberazione della Leader dell’Opposizione ucraina. Decisiva sarà l’opinione sulla salute della Tymoshenko degli invitati speciali del Parlamento Europeo a Kyiv, Pat Cox ed Aleksander Kwasniewski.
L’Unione Europea raddoppia la marcatura sul Presidente ucraino, Viktor Yanukovych, per il rispetto della Democrazia e dei Diritti Umani, e per permettere a Kyiv l’integrazione economica con l’Europa. Nella giornata di martedì, 22 Ottobre, i Ministri degli Esteri polacco e svedese, Radoslaw Sikorski e Carl Bildt, hanno invitato il Capo di Stato ucraino a non bluffare con l’UE per quanto riguarda la liberazione della Leader dell’Opposizione, Yulia Tymoshenko.
Sikorski e Bildt hanno evidenziato la necessità di provvedere al più presto alla liberazione della Tymoshenko, definita dai due Ministri degli Esteri vittima di un caso di giustizia selettiva che impedisce la firma dell’Accordo di Associazione: documento che integra l’Ucraina sul piano economico con l’Unione Europea.
Oltre all’invito a Yanukovych a non prendere in giro l’UE, i Ministri degli Esteri di Polonia e Svezia -i due Paesi che coordinano il progetto di Partenariato Europeo, che, oltre all’Ucraina, mira ad integrare in UE sul piano economico anche Moldova, Georgia ed Azerbaijan- hanno ritenuto decisivo il parere sulla situazione della Tymoshenko degli inviati a Kyiv del Parlamento Europeo, Pat Cox ed Alksander Kwasniewski.
Rispettivamente ex Premier irlandese ed ex Presidente polacco, Cox e Kwasniewski, in contemporanea al meeting di Sikorski e Bildt con Yanukovych, hanno incontrato la Tymoshenko presso la colonia penale femminile Kachanivska di Kharkiv, dove la Leader del dissenso ucraino è detenuta in precarie condizioni di salute.
Sollecitato dall’UE, Yanukovych non è andato oltre alla generica promessa di accordare cure mediche temporanee alla Tymoshenko in Germania, ma solo se il Parlamento, eletto dopo una consultazione falsata, e dominato quindi da forze politiche fedeli al Presidente, approverà una Legge ad hoc.
La Tymoshenko, detenuta dall’11 Ottobre 2011 dopo un processo ritenuto irregolare dalla Comunità Internazionale, ha fatto sapere di accettare l’offerta per consentire al suo Paese la firma di un importante Accordo che orienta il posizionamento dell’Ucraina verso l’Europa, e non più verso la Russia.
Importante per l’UE l’integrazione economica di Kyiv
L’integrazione dell’Ucraina è un passo strategico per l’UE in chiave geopolitica, che consente all’Unione Europea di consolidare la sua presenza nel Mondo, senza permettere alla Russia di costruire in Europa un Impero Eurasiatico destinato ad arrestare il processo di integrazione dell’UE.
La Russia si avvale dell’energia, e di pressioni politico-commerciali, per costringere l’Ucraina ad aderire all’Unione Doganale Eurasiatica: progetto di integrazione sovrannazionale, a cui già appartengono Kazakhstan, Bielorussia, Kyrgyzstan ed Armenia, concepito da Mosca per estendere la propria egemonia nell’ex-URSS.
Se realizzato, l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Doganale Eurasiatica consente alla Russia una connotazione politicamente imperiale e geopoliticamente europea: la presenza di Mosca in un Paese europeo per storia, cultura e tradizioni, e ricco di risorse agricole ed energetiche, giocoforza, indebolisce l’UE su scala globale.
L’integrazione economica dell’Ucraina nell’UE diventa dunque un passo fondamentale per garantire all’Europa il mantenimento di una posizione competitiva nel Mondo.
Nel contempo, facilita la diffusione, anche a Kyiv, del rispetto della Democrazia e dei Diritti Umani: due valori su cui si basa la civiltà occidentale.
Matteo Cazzulani
TYMOSHENKO: YANUKOVYCH BLUFFA CON L’UE
Il Presidente ucraino disposto a permettere cure all’estero alla Leader dell’Opposizione solo dopo un improbabile pronunciamento a favore del Parlamento, che finora ha ignorato la questione. La richiesta presentata dal Parlamento Europeo come condizione per la firma dell’Accordo di Associazione UE-Ucraina
Una timida apertura che promette molto ma garantisce poco. Nella Giornata di giovedì, 17 Ottobre, il Presidente ucraino, Viktor Yanukovych, ha dichiarato di essere pronto a concedere il permesso di cure in Germania alla Leader dell’Opposizione, Yulia Tymoshenko, previo voto del Parlamento.
La Tymoshenko, uno dei dieci membri dell’Opposizione ucraina arrestati per ragioni politiche dalla salita al potere del Presidente Yanukovych, è detenuta da tre anni nella colonia penale femminile Kachankivska di Kharkiv, privata delle cure mediche di cui ha bisogno per contrastare l’ernia al disco di cui è affetta.
L’apertura del Presidente Yanukovych è però difficilmente realizzabile, dal momento in cui il Progetto di Legge che permette ai detenuti politici di essere curati all’estero è stato depositato da tempo in Parlamento, senza che la maggioranza filo-presidenziale lo abbia mai incardinato nel lavori d’Aula.
Inoltre, il Presidente ucraino ha dichiarato che, anche in caso di voto favorevole del Parlamento, l’ultima parola per l’approvazione definitiva della Legge spetta alla Corte Costituzionale: un ulteriore passaggio che rende ancor meno probabile la liberazione, seppur temporanea, della Tymoshenko.
Il permesso di cure mediche in Germania per la Leader del dissenso ucraino è stato chiesto dagli inviati speciali del Parlamento Europeo, l’ex-Premier irlandese Pat Cox e l’ex-Presidente polacco Aleksander Kwasniewski, per permettere la firma dell’Accordo di Associazione UE-Ucraina.
Questo documento, che integra l’Ucraina nel mercato unico europeo, è stato congelato nel 2011 dalla Commissione Europea perché la condanna della Tymoshenko a sette anni di detenzione per la firma di contratti sconvenienti con la Russia per l’acquisto del gas è maturata dopo un processo ritenuto irregolare.
Kyiv ancora lontana dall’Occidente
L’UE ha posto la liberazione della Tymoshenko come condicio sine qua non per l’integrazione dell’Ucraina in Europa, mentre gli Stati Uniti d’America hanno invitato Yanukovych a porre fine all’uso selettivo della giustizia nei comfronti di militanti dell’Opposizione.
NATO, ONU, Consiglio d’Europa, Australia, Canada, Sudafrica hanno ritenuto il processo alla Tymoshenko non in linea con gli standard di regolarità in vigore nelle democrazie occidentali.
Matteo Cazzulani
LA TYMOSHENKO ACCETTA CURE MEDICHE IN GERMANIA
Gli inviati speciali del Parlamento Europeo, Pat Cox ed Aleksander Kwasniewski, hanno chiesto al Presidente ucraino, Viktor Yanukovych, il trasferimento urgente della Leader dell’Opposizione Democratica ucraina per ragioni umanitarie. Forse vicino lo sblocco dell’impasse sull’Accordo di Associazione UE-Ucraina
Non sarà del tutto libera, ma almeno potrà curarsi in strutture mediche dignitose, secondo gli standard occidentali. Nella giornata di venerdì, 4 Ottobre, la Leader dell’Opposizione ucraina, Yulia Tymoshenko, ha accettato il trasferimento dalla colonia penale di Kharkiv in Germania per ricevere cure mediche urgenti.
Come riportato dall’Avvocato della Leader del dissenso ucraino, Serhiy Vlasenko, la richiesta di trasferimento per ragioni umanitarie e sanitarie è stata inoltrata al Presidente ucraino, Viktor Yanukovych, dagli inviati speciali del Parlamento Europeo, l’ex-Premier irlandese Pat Cox e l’ex-Presidente polacco Aleksander Kwasniewski.
Come dichiarato con una lettera presentata da Vlasenko ai media, la Tymoshenko, ex-Premier dei Governi filo-occidentali e democratici costituiti dal 2004, dopo la pacifica Rivoluzione Arancione, ha accettato le cure in Germania solo per agevolare la firma dell’Accordo di Associazione UE-Ucraina.
La firma di questo documento, che integra Kyiv nel mercato unico europeo, è stata congelata dalla Commissione Europea per via del mancato rispetto dei Diritti Umani da parte delle Autorità ucraine.
La Tymoshenko è stata condannata a 7 Anni di reclusione dopo un processo politico per la firma di accordi sconvenienti per il gas con la Russia nel 2011, e da allora è detenuta in condizioni disumane in una colonia penale periferica.
Come ritenuto dalla Comunità Internazionale, la Tymoshenko è una delle dieci vittime di prosecuzione selettiva da parte dell’Amministrazione del Presidente Yanukovych.
Con una risoluzione ad hoc, la Corte Europea per i Diritti Umani lo scorso Aprile ha ritenuto la Tymoshenko prigioniera politica, ed ha richiesto a Yanukovych l’immediata sua scarcerazione.
Le contromosse del Presidente ucraino
Da parte sua, il Capo di Stato non ha dato alcun segnale in merito all’accettazione della proposta UE, ma ha sollevato dalla carica di Viceprocuratore Generale il principale accusatore della Tymoshenko, Renat Kuzmin.
Il nuovo Vicecapo del Consiglio di Sicurezza e Difesa Nazionale è stato colui che ha sollevato nei confronti della Tymoshenko l’accusa di omicidio del Deputato Shcherban.
Da questo fatto, che è avvenuto nel 1996, in realtà a giovare è stato il Presidente Yanukovych, che, ora, ha tutto l’interesse a far ricadere sulla già condannata Leader dell’Opposizione la responsabilità per una pagina oscura del suo passato.
Oltre che col dimissionamento di Kuzmin, Yanukovych ha anche lanciato segnali all’Unione Europea e all’Occidente tramite l’implementazione dello sfruttamento dello shale, grazie al quale l’Ucraina, che secondo le stime EIA possiede una capienza di 128 Trilioni di Piedi Cubi di gas non convenzionale, mira a rafforzare la propria indipendenza energetica.
Lo scorso Gennaio, la compagnia olandese Shell ha firmato un contratto di 10 Miliardi di Dollari per la ricerca dello shale in Ucraina, mentre, sempre venerdì, 4 Ottobre, il colosso statunitense Chevron ha ottenuto l’imprimatur per lo sfruttamento di gas non convenzionale in Galizia, nella parte occidentale del Paese.
Coinvolta nello shale ucraino è anche il colosso italiano ENI, che ha raggiunto un accordo per l’avvio dello sfruttamento di gas non convenzionale in Volinia.
Matteo Cazzulani
CASO TYMOSHENKO: ACCOLTE LE RICHIESTE DELL’ACCUSA
Sia la Corte di Cassazione che quella di Primo Grado rinviano l’esame dei procedimenti giudiziari a causa dell’assenza della Leader dell’Opposizione Democratica, nonostante le raccomandazioni dei medici curanti. Le proteste della Difesa, che decide di ricorrere alla Corte Europea per i Diritti Umani

La Leader dell’Opposizione Democratica ucraina, Julija Tymoshenko, durante una seduta del processo per gli accordi del gas
Non è bastata la presenza degli inviati speciali dell’Unione Europea per garantire lo svolgimento di un iter processuale regolare e veloce. Nella giornata di martedì, 26 Giugno, la Corte di Cassazione ha deciso di rinviare la seduta sul ricorso esposto dalla Leader dell’Opposizione Democratica, Julija Tymoshenko, contro la sentenza con cui, l’11 Ottobre 2011, è stata condannata a sette anni di detenzione in regime di isolamento per la firma, durante l’ultimo anno del suo premieranno, nel Gennaio 2009, di accordi energetici ritenuti sconvenienti per le casse dello Stato.
Nonostante una lettera in cui l’imputata ha richiesto esplicitamente di continuare il processo anche in sua assenza, e il referto dei medici tedeschi incaricati di curare la Leader dell’Opposizione Democratica, che hanno confermato l’impossibilità per l’imputata di recarsi in tribunale a causa di una grave ernia al disco, il Giudice, Stanislav Mishchenko, ha disposto un’indagine per appurare le reali condizioni di salute della Tymoshenko.
Critica la reazione dell’Avvocato Difensore, Serhij Vlasenko, che ha evidenziato come la presenza della sua assistita non sia obbligatoria: la Cassazione analizza infatti la maniera in cui è stato svolto il processo in primo grado, e non è un nuovo esame delle imputazioni che hanno portato alla condanna.
“Julija Tymoshenko ha inviato ben due dichiarazioni con cui ha richiesto di analizzare gli atti in sua assenza – ha dichiarato Vlasenko – il Giudice non sa riconoscere la differenza tra il primo grado e la Cassazione. Avevamo persino avvertito di questa differenza la Corte prima della seduta”.
A motivazione del rinvio, Vlasenko ha individuato la volontà da parte del Presidente ucraino, Viktor Janukovych, di impedire il ricorso della Tymoshenko alla Corte Europea dei Diritti Umani. Ciò nonostante, l’Avvocato è intenzionato a esporre ricorso alla Corte di Strasburgo, nonostante l’intero iter giudiziario presso le Corti ucraine non si sia ancora concluso.
“L’imputata si trova in una struttura medica – ha risposto il Procuratore Oksana Drohobyc’ka, della Pubblica Accusa – Abbiamo richiesto alla Corte il rinvio per dare la possibilità all’imputata di espletare appieno il suo diritto a presenziare al processo. E’ quindi importante attendere i risultati delle analisi mediche sulle condizioni di salute”.
Il medesimo scenario è andato in scena il giorno precedente, quando il Tribunale di Kharkiv, per le medesime ragioni della Corte di Cassazione, ha rinviato la seduta del processo di primo grado in cui la Tymoshenko è imputata per evasione fiscale durante la presidenza del colosso energetico JEESU, alla metà degli anni Novanta.
Il Giudice, Kostjantyn Sadovs’kyj, ha accolto la richiesta dell’esponente della Pubblica Accusa, il Procuratore Viktor Lobach, di appurare se veramente la Leader dell’Opposizione Democratica è impossibilitata a presenziare alle sedute del processo, nonostante il parere dei medici, e la richiesta firmata di proprio pugno dalla Tymoshenko.
Particolare durante la seduta del processo di lunedì, 25 Giugno, è stato l’allestimento della zona riservata all’imputata nella sala del Tribunale: al posto della canonica gabbia è stato infatti installato un salotto con divano, tappeti, piante, televisori al plasma e persino un quadretto contenente la foto di Julija Tymoshenko.
Nuove imputazioni a carico della Leader dell’Opposizione Democratica
Sul perché dell’installazione, da parte delle Autorità bocche cucite, ma nulla esclude che si sia trattato di un’iniziativa a scopo propagandistico per dimostrare la buona volontà dei Giudici ucraini dinnanzi agli occhi dell’ex-Capo di Stato polacco, Aleksander Kwasniewski, e dell’ex-Presidente del Parlamento Europeo, Pat Cox: inviati dall’UE a supervisionare l’andamento del procedimento.
Il socialdemocratico polacco e il liberale irlandese, che nella serata di Domenica, 24 Giugno, hanno incontrato per un’ora e mezza la Tymoshenko, non hanno rilasciato alcuna dichiarazione eccetto un apprezzamento per il coraggio e la tenacia con cui la Leader dell’Opposizione Democratica sta affrontando la situazione.
Il continuo rinvio dei processi in cui la Tymoshenko è imputata non è solamente dovuto alla volontà di impedire il ricorso degli avvocati della Leader dell’Opposizione Democratica alla corte di Strasburgo.
Infatti, le Autorità giudiziarie possono approfittare solo della presenza fisica della Tymoshenko in aula per aprire ufficialmente sul suo conto altri capi d’accusa che, secondo indiscrezioni nemmeno troppo nascoste, la Procuratura Generale già ha preparato sul conto dell’eroina della Rivoluzione Arancione.
Tra esse, ci sarebbe anche l’accusa di omicidio del Deputato Jevhen Shcherban, avvenuta nel Novembre 1996 nell’aeroporto di Donec’k. La difesa della Tymoshenko ha tuttavia già evidenziato come l’imputazione sia l’ennesimo comando imposto dal presidente Janukovych. Secondo Vlasenko, è il Capo di Stato ucraino l’unico ad avere ottenuto vantaggio dall’assassinio per la propria carriera politica.
Matteo Cazzulani
MISSIONE UE IN UCRAINA: A KWASNIEWSKI E COX CONCESSI PIU POTERI
Oltre al caso di Julija Tymoshenko, l’ex-Capo di Stato socialdemocratico polacco e l’ex-Presidente liberale irlandese del Parlamento Europeo osserveranno anche i procedimenti giudiziari a carico dell’ex-Ministro degli Interni, Jurij Lucenko, e dell’ex-Viceministro della Difesa, Valerij Ivashchenko, ed anche la preparazione delle Elezioni Parlamentari. Piena comprensione del ruolo fondamentale per l’interesse dell’Unione Europea
Non solo la Tymoshenko, ma anche Lucenko, Ivashchenko e le Elezioni Parlamentari. Queste sono le nuove competenze assegnate alla missione in Ucraina dell’ex-Capo di Stato polacco, Aleksander Kwasniewski, e dell’ex-Presidente del Parlamento Europeo, Pat Cox.
Il socialdemocratico polacco e il liberale irlandese sono incaricati di osservare, e studiare a fondo per conto dell’UE, le tappe dei procedimenti giudiziari mossi a carico della Leader dell’Opposizione Democratica ucraina, Julija Tymoshenko: un fatto che ha portato al congelamento del processo di integrazione del’Ucraina nelle strutture europee.
Come riportato dall’agenzia Interfax, il Parlamento Europeo ha deciso di aumentare il raggio di azione di Kwasniewski e Cox, affidando loro anche l’esame del caso dell’ex-Ministro degli Interni, Jurij Lucenko, e dell’ex-Viceministro della Difesa, Valerij Ivashchenko.
Essi appartengono alla decina di esponenti del campo arancione incarcerati dalla salita al potere del Presidente Viktor Janukovych, ma, così come la Tymoshenko, per via del peggioramento delle loro condizioni di salute durante la detenzione – e delle scarse cure prestate dalle Autorità carcerarie – rappresentano anche un caso di emergenza sanitaria.
“Jurij Lucenko si trova in cima alle nostre priorità – ha dichiarato Kwasniewski in un’intervista a Gazeta Wyborcza – Il suo stato di salute è quello più seriamente a rischio. Invece, i medici europei incaricati di curare Julija Tymoshenko ritengono che le strutture ospedaliere in cui ella è stata trasferita siano accettabili, e che non sia necessaria un’operazione per guarire l’ernia al disco di cui, da tempo, soffre la Leader dell’Opposizione”.
L’ex-Capo di Stato polacco e l’ex-Presidente del Parlamento Europeo avranno anche il compito di osservare i lavori di preparazione delle Elezioni Parlamentari ucraine, da cui, a detta di diversi Leader di Stato e di Governo UE, e come confermato dallo stesso Kwasniewski nell’intervista a Gazeta Wyborcza, dipende il riavvio o meno del processo di integrazione dell’Ucraina nelle strutture europee.
Secondo l’ex-Presidente polacco, un modo per evitare brogli e falsificazioni della consultazione elettorale è l’invio in Ucraina di un alto numero di osservatori da parte dell’UE e della stessa Polonia: esso sarebbe un chiaro messaggio che Bruxelles lancerebbe a Kyiv per convincere gli ucraini al rispetto degli standard democratici occidentali.
“Analizzando a freddo, posso dichiarare che l’Opposizione ha ancora buone possibilità di vittoria – ha illustrato Kwasniewski a Gazeta Wyborcza – Nei seggi assegnati secondo il sistema proporzionale prevedo un pareggio, la differenza la faranno i Deputati eletti col sistema uninominale. In ogni caso dobbiamo far sì che le Elezioni siano libere e corrette, e che gli oppositori siano trattati in maniera decente sotto l’aspetto umanitario”.
L’Ucraina fondamentale per l’interesse geopolitico dell’UE
Kwasniewski e Cox sono due figure chiave nella storia dei rapporti polacco-ucraini: a loro si deve infatti la difficile gestione della realizzazione del processo democratico in Ucraina del 2004, guidato proprio dalla Tymoshenko, passato alla storia come Rivoluzione Arancione.
Tuttavia, il compito a cui il socialdemocratico polacco e il liberale irlandese sono oggi chiamati è molto più difficile rispetto a quello di otto anni or sono, poiché la divisione interna al campo ucraino tra le Autorità e l’Opposizione Arancione è pressoché insanabile, e sono pochi i Leader europei ad avere posto la questione ucraina tra le priorità della loro politica estera.
Inoltre, Kwasniewski ha evidenziato come un grosso problema sia rappresentato dalla pressione esercitata dalla Russia di Putin: tornato al potere al Cremlino con un programma improntato sul rafforzamento dell’espansione imperiale di Mosca negli Stati dell’ex-Unione Sovietica, inclusa l’Ucraina.
“La questione è importante, si tratta del posto dell’Ucraina nel Mondo – ha dichiarato l’ex-Capo di Stato polacco a Gazeta Wyborcza – In Europa è un momento di crisi, nessuno ha per la mente la questione ucraina. Inoltre, assistiamo al rafforzamento del ruolo della Russia, con Putin che vuole costruire un’Unione Eurasiatica destinata ad essere più forte con l’Ucraina al suo interno. Per Kyiv non c’è alcuna soluzione migliore all’approdo nel porto europeo – ha continuato Kwasniewski – riponiamo enormi speranze affinché ciò si realizzi”.
Matteo Cazzulani
CASO TYMOSHENKO: PER ALEKSANDER KWASNIEWSKI L’UCRAINA E’ AL BIVIO
L’ex-Presidente polacco, inviato dal Parlamento Europeo per monitorare il processo a carico della Leader dell’Opposizione Democratica ucraina, riconosce la difficile situazione internazionale di Kyiv per via dell’arretratezza del suo sistema giudiziario. Incontri con il Presidente, Viktor Janukovych, e con esponenti del campo arancione
In Ucraina la situazione è difficile e il Presidente Viktor Janukovych non deve scherzare ma mantenere le promesse. E’ così che nella giornata di lunedì, 11 Giugno, l’ex-Capo di Stato polacco, Aleksander Kwasniewski, ha commentato le prime ore della visita a Kyiv della missione del Parlamento Europeo incaricata di monitorare il processo a carico della Leader dell’Opposizione Democratica, Julija Tymoshenko.
Come riportato dall’autorevole Gazeta Wyborcza, Kwasniewski, che fa parte delle delegazione dell’Esecutivo di Strasburgo assieme all’ex-Presidente Parlamento Europeo, Pat Cox, ha ritenuto che la soluzione del problema legato al deficit di democrazia in Ucraina non è risolvibile nel breve termine. Inoltre, ha ritenuto la magistratura ucraina non pienamente indipendente, e per questo ha riconosciuto la necessità di eseguire un lavoro molto attento.
“L’Ucraina si trova in momento chiave per quanto riguarda il processo di integrazione nelle strutture europee – ha dichiarato Kwasniewski – Se mi si chiede di poter risolvere la situazione nell’immediato, rispondo che non è possibile. Il sistema ucraino richiede formule precise che vanno osservate. Ci saranno molte consultazioni e il lavoro non sarà facile”.
La missione del socialdemocratico polacco e del liberale irlandese, scelti dal Presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz, per osservare un caso politico a causa del quale il processo di integrazione europea dell’Ucraina è stato congelato, consiste nella presa di possesso delle carte del processo Tymoshenko e delle informazioni relative alla condanna, inflitta in appello e in primo grado, alla Leader dell’Opposizione Democratica ucraina.
Inoltre, Kwasniewski e Cox hanno incontrato sia il Presidente Janukovych – ritenuto dal dissenso ucraino e dalle principali cancellerie dell’Occidente il vero mandante dell’arresto della Tymoshenko – sia l’entourage degli avvocati e degli esponenti politici del Partito dell’eroina della Rivoluzione Arancione.
“Oggi abbiamo parlato con Janukovych. Gli abbiamo ricordato che è importante tenere vivo il processo di integrazione europea di Kyiv per mezzo della firma dell’Accordo di Associazione UE-Ucraina – ha dichiarato Kwasniewski – Auspico che il Presidente ucraino mantenga le promesse in merito alla riforma del sistema giudiziario fatte in passato all’Occidente e a me personalmente”.
Da parte dell’Amministrazione Presidenziale non è pervenuta alcuna dichiarazione ufficiale: solo uno scarno comunicato in merito all’incontro tra Janukovych e Kwasniewski, prima che il Capo di Stato ucraino si preparasse per recarsi allo stadio Olimpico per seguire il vittorioso debutto della rappresentativa dell’Ucraina ai campionati europei di calcio.
Chi invece ha relazionato sull’incontro avuto con Kwasniewski e Cox sono stati gli esponenti dell’Opposizione Democratica. Il Vice-Capo di Bat’kivshchyna – il Partito di Julija Tymoshenko – Hryhorij Nemyr’ja ha evidenziato come i due esponenti del Parlamento Europeo abbiano messo in chiaro che l’Ucraina è al bivio, e che la liberazione della Leader del campo arancione, e degli altri dieci dissidenti incarcerati per ragioni politiche, è una questione indispensabile per ridare linfa al vettore occidentale della politica estera di Kyiv.
Kwasniewski vuole incontrare la Tymoshenko
“Per noi, la missione del Parlamento Europeo è la continuazione della risoluzione con cui nel mese di Maggio l’Emiciclo di Strasburgo ha severamente condannato il comportamento del Presidente Janukovych, e richiesto la liberazione di tutti i detenuti politici, tra cui mia madre, che i due inviati UE hanno espresso la volontà di incontrare in carcere” ha dichiarato Jevhenija Tymoshenko, la figlia della Leader dell’Opposizione Democratica.
Julija Tymoshenko, ex-Primo Ministro, l’11 Ottobre 2011 è stata condannata a sette anni di detenzione in isolamento, più tre di interdizione dalla vita politica, per la firma durante l’ultimo anno speso alla guida del Governo ucraino di accordi energetici con la Russia ritenuti sconvenienti per le casse dello Stato.
La condanna, maturata in seguito a un processo dalla dubbia regolarità, e confermata dalla Corte d’Appello il 24 Dicembre, è stata contestata da Stati Uniti d’America, Unione Europea, Consiglio d’Europa, NATO, ONU, Freedom House, Amnesty International e dalle altre principali ONG internazionali indipendenti.
Questi organismi hanno evidenziato come la condanna inflitta all’eroina della Rivoluzione Arancione sia esclusivamente di carattere politico e miri all’eliminazione dalla competizione elettorale del principale avversario del Presidente Janukovych.
Matteo Cazzulani
CASO TYMOSHENKO: PAT COX E ALEKSANDER KWASNIEWSKI GLI INVIATI UE AL PROCESSO
L’ex-Presidente irlandese del Parlamento Europeo e l’ex-Capo di Stato polacco scelti per sorvegliare sul rispetto degli standard democratici in Ucraina durante il processo alla Leader dell’Opposizione Democratica. Il Presidente ucraino, Viktor Janukovych, accusato di autoritarismo da Commissione Europea e Freedom House.
Saranno due ex-Presidenti a sorvegliare sul rispetto dei diritti umani e civili nei confronti dell’ex Premier ucraina. Nella giornata di mercoledì, 6 Giugno, il Presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz, ha reso noto la nomina del suo predecessore alla guida dell’Emiciclo di Strasburgo, Pat Cox, e del Capo di Stato Emerito polacco, Aleksander Kwasniewski, come inviati speciali dell’Unione Europea al processo di Julija Tymoshenko.
I due osservatori d’eccezione sono chiamati a verificare per conto dell’UE il rispetto delle regole durante la conduzione del procedimento giudiziario condotto a carico della Leader dell’Opposizione Democratica ucraina. Appena giunti a Kyiv, Cox e Kwasniewski incontreranno le Autorità ucraine e intratterranno colloqui con gli avvocati e i famigliari della Tymoshenko. In seguito, essi parteciperanno alla seduta di Cassazione.
L’invio di emissari dell’Unione Europea del calibro del liberale irlandese e del socialdemocratico polacco – che già sono stati protagonisti delle relazioni diplomatiche intrattenute dall’Europa con l’Ucraina durante il periodo buio dell’Amministrazione Kuchma – testimonia la totale assenza di fiducia che Bruxelles nutre nei confronti del Presidente ucraino, Viktor Janukovych.
Egli è infatti considerato il vero responsabile di un’ondata di arresti effettuati per ragioni politiche a carico della Tymoshenko e di un’altra decina di esponenti del dissenso arancione.
A conferma del parere dell’UE sono state le dichiarazioni del Commissario Europeo all’Integrazione e all’Allargamento, Stefan Fule, a margine della nomina dei due emissari.
L’esponente politico di Bruxelles ha accusato Janukovych di avere preferito cedere alla tentazione di eliminare i suoi avversari politici interni piuttosto che attenersi ai principi occidentali che avrebbero garantito a Kyiv la continuazione del processo di integrazione dell’Ucraina nell’UE con la firma dell’Accordo di Associazione.
“Riteniamo logico firmare accordi con partner che riteniamo essere in grado di rispettarle le clausole sottoscritte – ha dichiarato Fule – l’Ucraina ha violato la sovranità del diritto e altri aspetti che sono alla base dell’Accordo”.
Freedom House: L’Ucraina di Janukovych è una dittatura post-sovietica
In linea con Fule sono le conclusioni del rapporto Nations in transit 2012, stilato dall’autorevole ONG internazionale indipendente Freedom House sulla base dei progressi compiuti dai Paesi del Mondo in materia di rispetto della democrazia e dei diritti umani.
Il parere formulato sull’Ucraina non lascia spazio a dubbi: Freedom House ha considerato la condotta di Janukovych una “putinizzazione” dell’Ucraina, e ha contestato in particolare l’utilizzo sistematico della corte costituzionale da parte del Capo di Stato ucraino per accrescere i poteri dell’Amministrazione Presidenziale a spese di quelli del Parlamento.
Inoltre, Freedom House ha denunciato la capillare infiltrazione dei Servizi Segreti in diversi ambiti della vita sociale del Paese, e il forte controllo esercitato dalle Autorità sulla stampa.
Infine, l’autorevole ONG ha riconosciuto il totale regresso democratico dell’Ucraina che, sotto la presidenza Janukovych, è passata dall’appartenere alle democrazie europee – risultato ottenuto in seguito al processo democratico del 2004 passato alla storia come Rivoluzione Arancione – alla categoria dei regimi semi-autoritari post-sovietici.
Matteo Cazzulani
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